giovedì 15 luglio 2010

GLI INTELLETTUALI

L'INTELLETTUALE un tempo era separato dalla sensibilità e dall'esperienza, dall'astrattezza in contrapposizione alla concretezza e alla materialità.Ai tempi di Aristotele la scienza, la sapienza l'intelligenza erano considerate nella concezione dei tempi virtù intellettuali,ma con "l'Intellighenzia" che era un movimento d' Illuminati che nasceva in Russia dei nobili terrieri i quali appartenevano alla piccola borghesia, nasceva questa corrente.In Francia successivamente con E.Zola e Clemenceau cambiava questo concetto fra cui ricorderemo anche in Italia, Gramsci schierato nella lotta di classe a favore del proletariato e in seguito Pasolini il quale dichiarava che il proletariato si era arricchito con lo sviluppo del Paese, ma non in cultura per la comprensione della realtà sociale in cui essi vivevano.Sempre in Francia ricorderemo gli intellettuali del teatro, delle lettere, delle arti etc come G.Sand,Prevert,Proust, Madame de Stael etc.. e moltissimi altri..nel periodo romantico.Ma in effetti oggi, dopo aver ricordato i grandi nomi di un tempo.. chi sono e cosa rappresentano costoro?Oggi questo concetto appartiene a pochi..a coloro che s'inebriano di poesia,di romanticismo in cui prevale la difesa personale e non più sociale.Tutti dicono e affermano questa sensibilità per allontanarsi dalla mediocrità e comparire con un'appprossimata figura dinnanzi all'opinione pubblica che dovrebbe differenziarli nella postulanza del problema sociale non convertito alla disponibilità della fanatica corsa al problema finanziario...ma tutto ciò non si estende solamente alle curiosità della vita di scienza,di cultura , d'arte che purtroppo non esistono quasi più, bensì al disprezzo veritiero per coloro che sono detti dalla società culturale"i pescecani" contro la ristrettezza economico.sociale in cui abbonda la ricchezza e la rivalità della concupiscenza male assortita con l'adeguatezza ai propri costumi.Colui che si dichiara un intellettuale lo fa per esibizionismo verso chi non mantiene le opportune regole del calendario di virtuali procedimenti, ove si attestano le varie conoscenze denominate cultura e saggezza..conoscenze che si sono abbandonate nel tempo e che per forza di cambiamenti dovuti all'espansione dei propri miraggi di conclusioni d'offerte vantaggiose e quantomeno assorbite dalla economia di sviluppo degli aspetti di grande possibilità danarosa, si chiede agli altri il rispetto e la stima che schieravano un tempo i veri artisti di tale movimento culturale.Nell'odierna società gli INTELLETTUALI hanno il capo cosparso di cenere di fronte alla grandiosità delle possibilità di sviluppo economico sociale, ove la chiarezza dei singoli cittadini viene espropriata dalla ricerca di vincere la povertà, con l'ammissione dell' ingordigia dei varii concetti che la finalità della parola è contrapposta alla semplicità di coloro che affrontano i diversi problemi dell'esistenza con "mera ricchezza"..quella della sensibilità d'animo..

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