LEGGENDO NEL CUORE DEL SIGNORE..
Un giorno un uomo venne a chiedermi di andare a casa sua affinchè benedicessi suo figlio che era tormentato nei pensieri della mente e del cuore.Il ragazzo aveva sbalzi d'umore talvolta violenti verso i genitori ma che amava pur non essendone consapevole del tutto.. quando si sentiva in pace con la coscienza,era affettuoso con la madre e seguiva i consigli del padre..ma allorchè la confusione della sua mente e dei suoi istinti prendevano il sopravvento,il ragazzo dimenticava l'amore dei suoi cari e si avventava con gesti e parole inconsulte su di essi.I poveretti soffrivano di questa sua strana malattia se così si vuole chiamare tale infermità,che a sprazzi afferrava la vita del ragazzo e lo rendeva infame agli occhi dei genitori.Preso da tenera pietà mi avviai verso la casa di quel pover'uomo.Appena fui entrato vidi il fanciullo in un angolo.. sembrava lontano dal mondo preso dai suoi pensieri mormorava frasi senza costruito che via via diventavano sempre più agitate fino a raggiungere un parossismo di violenza verso se stesso con grida tanto alte da fare rabbrividire e gelare il sangue.Poi scagliandosi verso i genitori che si allontanavano allibiti per aver generato un essere tale,così preda dai propri istinti.. alzava le mani quasi volesse picchiarli.Eppure il ragazzo allo stato normale era affettuoso ed amorevole verso chi gli aveva donato la vita,ne seguiva i consigli e si prodigava per loro.Allora IO così gli parlai..fratello calmati,lascia che i pensieri volino via dalla tua mente oppressa dagli affanni del domani..guarda il giorno e non la notte che carica per la finalità dolorosa che ti tormenta il tuo cuore e ti concupisce la pace trasformandola in ansia d'affanni e di tristezza per ciò che paventi possa accaderti ...gli istinti si assopiranno se tu li contieni senza dare loro libero "sfogo" ..ma se al contrario tu li "ami" poichè li consideri uno "sfogo" alla tua libertà d'azione essi prevaricheranno il tuo cuore conducendoti in un labirinto di tormento e di "crocefissione" continua.Il fanciullo si calmò poichè comprese le mie parole,due lacrime scesero sulle sue guance e inginocchiandosi dinnanzi a ME così parlò..Maestro abbi cura tu di me,prendi il mio cuore e la mia mente e sanali riportando ad essi la pace e la serenità di un tempo quando bambino non comprendevo le responsabilità che mi attendevano e donami la gioia per un attimo di sentirmi tale, affinchè possa riposare in pace e destatomi da quel sonno ristoratore possa essere degno d'esser chiamato "figlio e tuo fratello"..così egli pregò ed IO lo benedissi affinchè nel suo cuore tormentato regnasse la pace e scaturisse la VERITA' DELLA VITA..GESU'
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