mercoledì 28 novembre 2012

L'ALBERGO..

L'albergo non è solo quello che prenotiamo per un viaggio di lavoro, di vacanze, etc.. oggi l'albergo è la nostra casa quando i figli se ne servono nella stessa maniera.Quando sono diventati adulti ossia maggiorenni non precisano più l'orario di rientro per il pranzo,la cena, oppure quando si ritirano per dormire..hanno la propria chiave e se ne servono senza minimamente preoccuparsi dei pensieri più ovvii che il parentado soffre poichè essi senza sentire il minimo rimorso per la famiglia che attende con ansia il loro rientro se fanno ritardo, fanno i propri comodi.. o quando un genitore li attende a notte fonda con trepidazione...no..tutto ciò non esiste..la propria casa è per loro un rifugio che li aspetta quando a loro fa comodo..alle rimostranze rispondono che noi ci preoccupiamo inutilmente in quanto ormai grandi hanno la completa percezione dei loro compiti e delle conseguenti azioni e di conseguenza noi siamo "datati" nelle nostre sofferenze preoccupandoci inutilmente.Eppure essi sanno che molti dei loro amici non ci sono più, ma la gioventù dei loro anni li rende incoscienti e quindi inconsapevoli dei pericoli a cui vanno incontro..basterebbe una semplice telefonata e tutto si calmerebbe ma adducono il pretesto di avere il telefonino scarico e ne consegue che non hanno colpa se si sono dimostrati assenti.L'incoscienza di questa età fa paura poichè noi ci domandiamo in avvenire come si comporteranno?La casa è un sicura dimora,ma non un albergo ad ore ove soggiornano per il tempo che a loro fa comodo senza il minimo scrupolo di avvertire se non rientrano per l'ora di pranzo oppure se sono invitati altrove.Noi ci sentiamo lontani,molto lontani da questo modo di pensare..un'altra educazione,senza libertà in cui dovevamo rendere conto di ogni minima azione e dovevamo chiedere il permesso per mangiare fuori.altri tempi..mi ricordo quando con il mio gruppo di amici di domenica avevamo deciso di fare una gita ad Agerola per mangiare la "mozzarella" che in quel luogo era quotata fra le migliori e non mi avevano detto che avevano avuto il permesso di fare tardi..alle due la sottoscritta doveva rientrare a casa per il pranzo domenicale, ma a quell'ora gli altri si recavano in un ristorante che avevano prenotato ed io per non deluderli e rovinare loro la giornata feci tardi accontentandoli.Quando rientrai verso le diciotto fui castigata per due settimane senza potere uscire di casa in quanto i miei essendosi preoccupati che agivo in tal modo, cosa che non avevo mai fatto, avevano telefonato alle varie conoscenze e così avevano saputo della gita..oppure di quella volta che insieme al mio ragazzo mi mandarono a prendere alle ventitrè da mio fratello nel luogo ove mi ero recata per un convegno di medici e alquanto riluttante e mortificata ubbidii..ma l'oltraggio, ccsì lo ritenni, di dover lasciare la prestigiosa compagnia e dimostrare che ero considerata una fanciulla mi bruciò per parecchio tempo.Ancora i ricordi prendono il sopravvento..come sempre ci eravamo recati ad una discoteca che distava poco fuori città ma l'orario era sempre lo stesso alle venti e trenta a casa...ma quella sera il motore della macchina non partiva e alla fine con l'aiuto altrui si decise a mettersi in moto..il mio ragazzo sempre lo stesso. guidava veloce conoscendo i miei genitori e la loro preoccupazione rigorosa, ma da un tratto la polizia ci fermò per aver oltrepassato il limite di velocità..narrai la mia storia cercando d'impietosirli, allora il più grande ci fece una proposta..la multa oppure rimanere fermi per mezz'ora come castigo..naturalmente il mio ragszzo scelse la seconda opportunità cercando di non vedere il mio nervosismo dettato dalla paura..finalmente il tempo trascorse e ritornai a casa alle ventuno passate..è inutile dirvi la ramanzina e il castigo a cui fui sottoposta..oggi tutto ciò desta nel mio cuore una grande amarezza in quanto nella vita che è seguita a quelle circostanze ho cercato sempre di essere attenta e puntuale e certo non sorrido alla imperturbabilità e al menefreghismo dei giovani..

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