domenica 10 novembre 2013

IL FANCIULLO E L'ACQUA DEL MARE

Un fanciullo che giocava sulla spiaggia vicino al mare ad un tratto gettò nell'acqua dei sassolini e vide che questa s'increspava..allora ne gettò degli altri ma l'effetto era il medesimo.quando udi'una vocina che gli diceva rispondendo al suo gesto..perchè mi fai questo?Ma il fanciullo rispose..allora tu non hai la forma come una tavola le cui onde s'infrangono sulla spiaggia,tu ti muovi e rispondi al gesto che ho fatto.Si, rispose l'acqua,sembro immobile, quieta nel mio movimento,ma sappi che anche io possiedo un carattere e me ne servo al momento opportuno..tu mi hai offeso facendomi male con il tuo gesto..già sopporto la pioggia quando scende a catinelle, che mi pizzica ovunque,il sole che brucia,i motori delle barche che mi smuovono con violenza, per non parlare di altre cose che mi fanno male.. come i rifiuti che galleggiano dandomi disordine e quella marea d'olio che mi fa apparire sporca deteriorando i pesci che vivono con me etc..eppure so che mi amate ma ve ne servite opportunamente come vi piace non riflettendo che mi fate soffrire.Aspettate l'estate per servirvi di me e quando viene il temporale le mie onde sono così alte che vi incutono paura...per non parlare dei naufragi che con sommo dolore sono costretta ad inghiottire,degli tsunami,delle tempeste,dei cicloni etc..ma la colpa non è mia..la natura ha il compito di fare questo ed io devo ubbidire,altrimenti avverrebbe il peggio.Il fanciullo stava zitto e pensava a quando si trovava con la mamma essendo morto il padre,su una nave e un grande temporale li aveva quasi tramortiti dalla paura di morire, ma erano stati salvati in tempo e adesso era lì che parlava con l'acqua..come vecchi amici e comprese il suo gesto che aveva offeso l'acqua..egli però non si era accorto poichè non poteva vederlo che dietro di lui c'era il padre..un marinaio morto durante una grande tempesta...allora prese le sue cose e andò dalla mamma ..da grande non si sarebbe ricordato nulla di tutto ciò e si sarebbe comportato come gli altri...

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