IL LABIRINTO DELLE PREOCCUPAZIONI
Da sempre ognuno nella sua esistenza ha avuto delle PREOCCUPAZIONI..il neonato appena nato senza accorgersene, quella del respiro ed in seguito quella del nutrimento,d'essere cambiato, di non cadere appena messo terra etc...in seguito quelle scolastiche,della scelta degli amici, del primo amore in genere quasi sempre mancato e non compreso.L'uomo naturalmente ne ha acquisite diverse..il lavoro, la famiglia, i figli,la casa.l'acquisto della macchina e così via..purtroppo talvolta anche la salute..ma cosa sarebbe l'uomo senza di esse? Vivrebbe una vita in pace con sè stesso, ma senza misurarsi, nè crescere con la prospettiva di migliorare le sue conoscenze attraverso gli ostacoli, gli impedimenti, le sofferenze, i pensieri che la vita gli dimostra in ogni istante del suo percorso senza le fermate intermedie, ma con quelle obbligatorie della sua esistenza e che gli daranno alla fine il "tesserino finale" dei risultati ottenuti con fatica e tanto dolore.Il LABIRINTO DEI PENSIERI così chiamato, poichè solo a volte il "filo d'Arianna" fa trovare l'uscita a tutte le responsabilità che si devono oltrepassare per raggiungere la completa vittoria per modificare gli eventi negativi e per sottrarsi all'ineluttabilità del caso, che decide la sorte di chi si mantiene estraneo a tutte le dimostrazioni senza reagire e senza provvedere alla qualifica di essere considerato un elemento di prim'ordine per la sua formazione e per quella di coloro che gli sono accanto.Non avere pensieri, ci fa tanto ricordare "la Vispa Teresa" che senza occuparsi delle circostanze contingenti, l'unico problema che suscitava in lei era l'interesse predominante di acchiappare la farfalla che indisturbata volava sull'erbetta..molti esseri umani vivono così alla giornata,per strada come barboni, sono in preda a mistificazioni della vita con succedanei di conformità pericolosa alla salute,si estrinsecano dalla vita vivendo solitari e con quel poco che possono elemosinare dagli altri etc..ma questo è l'abbandono di sè stessi..allontanare quello che purtroppo l'esistenza ci offre ogni istante della nostra vita, con apparenti fughe dalla realtà che assume un significato di viltà, di non sentirsi all'altezza di combattere,di sperare in un futuro che migliori le nostre qualità di vita,in quanto ci arrendiamo all'evidenza dei fatti e non cerchiamo di superarli convinti della nostra esiguità..ma ciò non è vero, altrimenti l'uomo sarebbe considerato un essere senza fondamenta,privo di qualsiasi provvedimento che possa risultare geniale o semplice nelle risposte da dare alle preoccupazioni che lo attanagliano come una spirale avvolgente di un serpente che vuole la sua preda.No, non è così che si superano gli ostacoli, nè si superano come in un problema in cui sono esposti i necessari dati e si devono trovare le soluzioni per essere promossi all'esame finale della vita...
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