giovedì 20 maggio 2010

LA ZATTERA DELL'ESCLUSO..

Nella vita di ognuno c'è stato sempre un momento particolare in cui siamo stati o ci siamo sentiti esclusi dagli avvenimenti che ci circondavano..vuoi per cattiveria altrui nella quale evidente era la dichiarazione di rimandarci indietro con le nostre proposte di dichiarata espressione d'audacia o di perplessa costumanza nelle decisioni già prese, con la prepotenza o con l'utilità altrui e non nostra..vuoi.. poichè non risultavamo simpatici a coloro che al contrario credevano d'esserlo.Questo momento è per tutti una grande offesa della individualità in quanto la personalità viene offuscata dalle sorprese di coloro che non sentono di accettare la confidenza degli altri.L'ESCLUSO allora si sente come un naufrago che annaspa alla ricerca della ZATTERA per non affogare..per non sentirsi solo..per avere un contatto umano che lo aiuti nelle difficoltà dell'esistenza.E' proprio in quel momento ch'egli recepisce il messaggio di essere considerato inutile, prossimo alla decadenza dei suoi diritti umani in quanto si sente senza l'appoggio di coloro che sono uniti e assimilati in un solo progetto..la derisione e la trascuratezza di chi credono sia senza utilità per la loro chiarezza dei progetti allineati dalla propria individualità e considerano il derelitto come un'appendice da castrare e non d'aiutare..Costoro sono i problemi odierni della società, in quanto essi escludono dalla sostanziale evidenza della vita che propone continuamente la speranza di un domani senza crocifissioni e senza dolorose conseguenze dimostrate dagli accertamenti degli scoloriti annunci di sofferta esclusione.Coloro che fanno un esame, coloro che danno la tesi per la laurea,coloro che si presentano per un posto o un concorso hanno diritto al voto che finalizzi la loro preparazione e non a un semplice risultato che evidenzi solo la non sufficienza senza spiegarne i motivi per cui essi si aggrappano alla ZATTERA per ottenere gli approvvigionamenti altrui per non affogare, senza comprendere che quel trovato provvedimento li farà affondare del tutto poichè sprovvisto di sicure e precise "scialuppe di salvataggio."Anche per chi decide che la propria esistenza sia un contenuto di formalità da cui si può trarre vantaggio con risultati soddisfacenti per essere accettati nella giostra della vita, si reclama la solidarietà altrui e non l'esclusione dai circoli di avvenimenti di ulteriore conforto in modo da recepire la speciale confidenza accordata agli altri e non a sè stesso..dichiarando che in fondo non è stato compreso da costoro o che questi non hanno compreso la sua figura.Ma questo sistema viene convertito dal destino della vita, che farà apparire ad un certo momento la chiarezza dei torti e delle esclusioni subite non con una ZATTERA di salvataggio per gli ESCLUSI bensì con un'ancora di salvezza per la propria vita e quella dei "non accettati" senza una ragione..

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