IL DISPETTO..
Fin da bambini abbiamo usato questo termine con piccole azioni atte a dimostrare la nostra potenzialità nei confronti dell'avversario, che ci aveva ferito o quantomeno ci aveva dimostrato che le sue ragioni erano valide e le nostre errate..negli anni consecutivi questo modo di essere ha assunto sempre di più una rilevante e preoccupante manifestazione verso coloro che ci hanno defraudato, così crediamo, della nostra figura o della nostra chiarezza d'essere..ne consegue che il DISPETTO è diventato a volte un'azione infamante e talvolta anche pericolosa.Quando gli uomini decidono di colpire l'avversario non guardano, nè si soffermano sulle vite degli altri,ma solamente sulla propria che è stata offesa e vilipesa nell'orgoglio e nelle presunzione d'essere migliori.. allora ecco le guerre, il terrorismo etc.sempre a discapito di coloro che sono innocenti e che non dimostrano alcuna manifestazione di odio o di rancore represso,Riferendoci a casi più lievi, l'entità di questo termine è comunque da considerarsi grave per gli effetti che produce sulla buona fede degli altri, in quanto si tende a colpire sempre il più debole credendo in tale maniera di farsi una ragione nel comando e nella supremazia, di chi ha tentato o quantomeno si è permesso di valicare i nostri confini in maniera del tutto inderogabile ai nostri principi ..e allora quell'azione infantile, in cui si eccelleva nella cattiveria gratuita ove si oltraggiava la chiarezza di coloro che non si avvedevano quanto era deprecabile e in alcuni casi terribile l'azione di comportamento, atta a decidere la propria vita e quella degli altri, è diventata sempre più pericolosa nell'interesse della società e nella consapevolezza della sicurezza dell'esistenza che si avvale maggiormente della precarietà d'essere confusa con la ragione, di far valere le proprie risultanze come realistiche e ingiustamente conseguenziali ai propri diritti...
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