domenica 11 dicembre 2011

LA MICIA SINFONICA..

Fuori le mura di una città in aperta campagna viveva una micia con altri animali..si facevano compagnia anche se talvolta litigavano per un pò di cibo,talvolta per amore, ma in fin dei conti si volevano bene ..certo a modo loro.Tra questi vi era una speciale gatta che noi chiameremo "sinfonica" poichè emetteva nei suoi miagolii una dolce sinfonia non lamentosa..ma armoniosa nei suoi toni che sembrava che cantasse.Essa si rendeva conto che quel suono era prolungato e piacevole ad ascoltarsi, ma non se ne impotava molto.Un giorno passò di lì un signore con il suo calesse e sentendo quella melodiosa musica si fermò ad ascoltare..alla fine si chiese da dove provenisse quel meraviglioso suono...ma nulla..non comprese.Allora per diversi giorni ritornò in quel posto e alla fine fu premiato..in quanto stando tranquillo e aspettando con infinita pazienza, vide uscire da un cespuglio la gatta.Decise di portarla a casa sua..era solo e quindi poteva assicurarsi una compagnia molto piacevole e altrettanto inusitata.Dopo diversi appostamenti riuscì a catturarla e a portarla a casa sua,.ma la gatta pur comprendendo di trovarsi in un luogo tranquillo dove avrebbe ricevuto affetto e un lauto pasto ogni giorno,al riparo dalle intemperie..era triste..rimpiangeva il suo "habitat"i suoi amici e la sua libertà..-per cui non cantò più.Il signore era avvilito, ma comprese il significato del mutismo della bestiola..il dolore della lontananza dai suoi luoghi,dai suoi amici era così forte che non le facevano emettere alcun suono per cui decise di riportarla nei suoi campi.Trascorsero alcuni giorni ed egli ritornò per vedere se la bestiola vi fosse e se era ritornata ad essere quella ch' era prima che la incontrasse..ad un tratto udì quel suono e comprese che la libertà e il proprio "habitat" rappresentano i valori più importanti di fronte a cose ch'egli credeva fossero superiori ad ogni altra offerta seppure d'amore e quindi anche con il cuore gonfio di tristezza se ne tornò a casa e cercò di dimenticare il tutto.Se ogni uomo comprendesse il valore della propria esistenza nel curare il proprio cuore attraverso la grande libertà delle proprie consuetudini in cui egli vive..non soffrirebbe per la mancanza di quello che non possiede e continuerebbe a vivere per ciò che gli è stato donato e ad assicurarsi quanto gli appartiene..godendoselo per il tempo che gli è concesso senza rammaricarsi di ciò che vorrebbe avere.e che suo malgrado hanno gli altri, anche se egli stesso non ne conosce la finalità..

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