martedì 6 dicembre 2011

UNA FITTA DI TENEREZZA. ..

LA TENEREZZA E' IL SENTIMENTO CHE SUPERA QUALSIASI OSTACOLO SI FRAPPONGA FRA GLI INDIVIDUI POICHE' FUNGE DA ARBITRO NELLE CONTESTAZIONI,NELLE DELUSIONI,NEGLI AFFETTI MAL CONSEGUITI.C'ERA UNA VOLTA UN CIABATTINO CHE CON LA LESINA SUO CONOSCIUTO SIMBOLO, FACEVA I BUCHI ALLA TOMAIA DELLE SCARPE ATTRAVERSO CUI SAREBBE PASSATO LO SPAGO PER UNIRE LE SUOLE ALLA TOMAIA QUEST'UOMO VIVEVA TRANQUILLO.. AL MATTINO APRIVA LA BOTTEGA E ALLA SERA PENSAVA CHE ERA GIUNTA L'ORA DI RIUNIRSI ALLA SUA FAMIGLIA..ERA CONTENTO IL CIABATTINO..IN QUEL PICCOLO PAESE ERA L'UNICO CHE FACESSE QUEL TIPO DI LAVORO E QUINDI TUTTI AVEVANO BISOGNO DI LUI..MA ERANO CONTADINI E VIVEVANO DELLE PROPRIE RISORSE..NON ERANO RICCHI MA CERCAVANO DI OTTENERE QUELLO CHE A LORO NECESSITAVA.POCO DISTANTE DAL PAESE SORGEVA UNA BELLISSIMA VILLA, POSSEDIMENTO DEL SIGNORE DEL LUOGO CHE VENIVA RARAMENTE POICHE' PREFERIVA LA CITTA'..MA QUANDO ARRIVAVA MANDAVA UN SUO SERVO A RISUOLARE LE SUE SCARPE DAL CIABATTINO.NON USCIVA MAI DALLE SUE PROPRIETA' E QUINDI ERANO IN POCHI A CONOSCERLO..SOLO I PIU' VECCHI.UN GIORNO UN FANCIULLO CON UN AMICO S'INTRODUSSERO FURTIVAMENTE IN QUELLA PROPRIETA'' PER CURIOSARE SENZA SAPERE CHE IL PROPRIETARIO ERA RITORNATO.ESSI GIUNSERO FINO ALLA VILLA E VIDERO NASCOSTI ,CHE COSTUI ERA SEDUTO SU UNA SEDIA A ROTELLE MENTRE LEGGEVA UN GIORNALE.UNO DEI DUE RAGAZZI ERA FIGLIO DEL CIABATTINO, MENTRE L'ALTRO APPARTENEVA ALLA FAMIGLIA DEL FORNAIO.ERANO BRAVI RAGAZZI,NON ANCORA SCALTRITI DALLA VITA,PER CUI PROVARONO UN FITTA DI TENEREZZA MISTA ALLA PENA PER QUELL'UOMO NON ANCORA VECCHIO COSTRETTO SU UNA SEDIA A ROTELLE..ECCO IL MOTIVO PER CUI NON VENIVA MAI IN PAESE..ALLORA ESSI SI AVVICINARONO SENZA AVERE PAURA E LO SALUTARONO DECLINANDO LE PROPRIE GENERALITA'..L'UOMO SORRISE..MANGIAVA IL PANE DI UNO MA NON POTEVA CAMMINARE CON LE SCARPE DELL'ALTRO..AI PIEDI AVEVA DELLE COMODE PANTOFOLE..ALLORA IL FIGLIO DEL CALZOLAIO TIMIDAMENTE GLI CHIESE PER CHI FACESSE RISUOLARE LE SCARPE..E QUESTI RISPOSE CH'ERANO PER IL SUO SERVO CHE AVENDO LE GAMBE GLIELE PRESTAVA PER FARE QUELLO CHE A LUI ERA NEGATO..IL RAGAZZO FECE SILENZIO E POI MOSSO DA UN'INEFFABILE TENEREZZA LO BACIO' SULLA GUANCIA CHIEDENDOGLI SE ANCHE LORO POTEVANO ESSERE I SUOI OCCHI E RACCONTARGLI FACENDOGLI COMPAGNIA QUELLO CHE ACCADEVA IN PAESE..DIVENNERO GRANDI AMICI E IL SIGNORE NON TORNO' PIU' IN CITTA'..SE GLI UOMINI FOSSERO COME I RAGAZZI E METTESSERO DA PARTE IL PROPRIO EGOISMO CI SAREBBE MAGGIORE TENEREZZA DEL CUORE E MINORE AVIDITA' DEL PENSIERO..FAREBBERO I BUCHI CON LA PROPRIA E SINCERA CAREZZA DELL'ANIMA PER ATTACCARE LA SUOLA DELLA VITA ALLA FINALITA' CHE OGNI ESSERE UMANO CERCA IN SE' STESSO

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