domenica 4 marzo 2012

LA VOCAZIONE..

Ognuno di noi nasce con una vocazione, vuoi che sia parte del talento che esiste dentro di noi,vuoi che ti faccia sentire una spiccata attitudine per quello che desideri diventare..vita monacale,madre di famiglia,individui in carriera, oppure esprimere le tue doti in maniera esemplare in modo tale che tutto il mondo ne venga a conoscenza etc...Vi sono inoltre coloro che decidono di approfittarsi e di sfruttare tutto ciò che possono prendere dall'esistenza altrui, per cui vivono come parassiti poichè non comprendono di non avere il coraggio di affrontare le responsabilità successsive all'età e quindi è per loro un merito non fare nulla e accaparrarsi dagli altri quello che non hanno conseguito..un pò come i tempi andati quando il nobile signore viveva nei suoi possedimenti e facendo lavorare gli altri, ne traeva i benefici.Ma parliamo della vocazione ..cosa significa questo termine così alto e nello stesso tempo tanto impegnativo? E' una forte sensibilità che coinvolge il corpo e lo spirito ad approfondire le proprie conoscenze per conquistarne altre, per comunicare attraverso le singole proprietà di ottenuti valori con il sacrificio o con la volontà di noi stessi, per dimostrare agli altri il nostro merito e la propria evidenziata caratteristica dei nostri sentimenti.Avvertiamo un impeto di chiarezza che ci sprona a compiere atti coraggiosi,atti valorosi,atti di grande umanità per amore di quello che comprendiamo debba esserci nel nostro cuore, per favorire gli altri anche se a volte risulta a nostro discapito.. oppure con la dimostrazione che se si ha la necessità dei nostri soccorsi, siamo pronti ad offrirli per aiutare coloro che si trovano in difficoltà.La vocazione religiosa mira ad amare Dio offrendogli ogni minuto della nostra vita in favore degli altri,rinunciando alle nostre prerogative e ai nostri necessari desideri per mortificare la carne,ossia la parte terrena di noi stessi.Quella inoltre di cui fanno parte gli altri è un sentimento di consapevole necessità, di comprensiva sensibilità per amare anche coloro che ci offrono il peggio di sè stessi,anche coloro che non ci dimostrano affetto,nè consapevolezza dei nostri sacrifici..anzi come GESU' afferma nel Vangelo porgendo l'altra guancia..è una sensibilità che non si può descrivere a parole..in pochezza può paragonarsi ad un primo amore di fanciullezza in cui il cuore batte e si avverte d'essere in un'altra dimensione,ma che in effetti non ha nulla di tutto questo poichè nell'età adulta diventa un'aspirazione ben determinata e ben sollecitata.Avverti che il mondo è tutt'altro di quanto ti aspettavi,che le persone non sono come credevi che fossero,che l'esistenza concede solo attimi di gioia e non a tutti nella stessa maniera,che la tua vita è poca cosa di fronte a quella degli altri che stanno peggio di te,che le lamentele e le chiacchiere non sono altro che una facile esternazione di te stesso, mentre vi sono coloro che versano da anni in un letto di sofferenza acuta in cui non vi è alcuna speranza,di fanciulli che non vivono l'infanzia a loro dovuta ma già conoscono il male che l'esistenza propina ad ognuno di noi,che la propria vita di sacrifici per i nostri figli non è assicurata come noi avremmo desiderato,poichè la scelta è stata diversa e certamente non a loro favore..ma..la vocazione è questa..continuare a sperare,a sentire quell'ineffabile sentimento di felicità interiore che consiste in altri atti d'amore verso le ineluttabilità esistenziali che la vita ci offre..

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