domenica 4 novembre 2012

IL NAUFRAGO..

Il naufrago appartiene a quella categoria di uomini che cercano e tentano di salvarsi da quelle calamità che attendono l'uomo al varco delle sue aspettative dolorose o quantomeno avverse alla sua fortuna d'essere.Come il naufrago crede che aggrappandosi ad un relitto possa resistere all'acqua del mare che lo intralcia nei suoi movimenti aspettando la salvezza, così chi resta nel senso di specificazione occluso alle proprie aspettative attende la chiarezza di se stesso nell'esistenza che non si chiama vita.L'attesa a volte trova una sicurezza che si evidenzia con l'aiuto altrui,mentre il più delle volte questa sicurezza viene a mancare e il naufrago affoga nel ciclo vitale che gli offre momenti non precisi,nè con un colore roseo che gli dimostri la non ineluttabilità del periodo in cui vive .Egli vede la propria esistenza in un abisso nero che non lo abbandona per nessuna ragione e gli offre un senso di sconforto totale colmo di inquietudine e di amarezza.Vorrebbe aggrapparsi ad un relitto sotto forma di un approccio con il dolore che lo sommerge,ma non trova la percezione esatta per eliminare la possibilità di salvezza.Si sente solo,abbandonato senza alcun aiuto,avverte la mancata sintonia di cui fa parte la propria esistenza,dispera in un avvenire migliore ma soprattutto gli manca quel relitto a cui aggrapparsi per cui debella le difficoltà incontrate e si sottopone alla mercè dei propri istinti.Ne consegue che chi si trova in queste condizioni difficilmente si salverà poichè ha perso la speranza d'essere salvato da una fortuita nave che lo raccolga e gli offra quella pace che tanto ha anelato.

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