LA DROGA..
In una piccola cittadina viveva un ragazzo che frequentava le medie..e come tutti i ragazzi di quell'età sognava di diventare un medico quando si sarebbe laureato..ma desiderava anche fare parte di una stretta cerchia di amicizie..tutti figli di papà che con le loro spavalderie erano al centro della città mentre lui era figlio di contadini.Il ragazzo non sapeva che costoro si drogavano prima con piccola roba ma in seguito con altre possibilità in quanto il denaro era sempre alla loro portata e se non ne avevano facevano ogni cosa per ottenerlo.Nella loro vita non vi erano ragazze ,ma solo giorni di sballo e alla fine erano promossi con le raccomandazioni dei loro genitori.Avevano adocchiato il ragazzo e conoscevano la strada..ogni creatura che portavano dallo spacciatore era per loro qualche dose gratis e conoscendo il desiderio del ragazzo di fare parte della loro "elite" lo avvicinarono ed egli molto timidamente essendo debole di carattere, accettò quella vita d'infamia e di spregevoli imprese.Arrivò a prendersi la licenza liceale, senza un affetto, senza qualcuno che gli volesse bene veramente,,poichè conoscevano la sua storia.. solo i genitori che lavoravano nei campi ne erano all'oscuro.La sera quando aveva raggiunto il suo scopo pensava a quella vita squallida,in solitudine,senza la gioia di una fanciulla ma al mattino riprendeva il vizio che ormai entrato nel suo sangue non gli dava tregua.Nei due anni di università la sua esistenza non era mutata e un giorno preso dallo sconforto decise di partire,di andare lontano,di vivere con se stesso in favore degli altri e se ne andò in Africa come infermiere volontario.I primi tempi furono tragici per lui..desiderava la droga ma poi rifletteva che se la prendeva stava male,se riusciva a farne a meno soffriva lo stesso e poi lo avrebbero cacciato e dove sarebbe andato? Vedendo e curando coloro che soffrivano per malattie naturali,stando accanto ai loro letti,porgendo loro un bicchiere d'acqua poco a poco il desiderio svanì per somministrare le cure che avrebbero diminuito le sofferenze altrui. Il fanciullo ormai diventato uomo era finalmente riuscito a liberarsi da quel brutto male,ma sopravvenne la guerra e il villaggio fu colpito..il ragazzo poichè nel suo cuore tale era rimasto fu colpito da una bomba insieme ad altri che si trovavavono in quel padiglione..comprese ch'era arrivata la sua ora e rivolgendosi al cielo così pregò..aprite quel cancello e fatemi entrare per provare finalmente pace e serenità che sulla terra non ho voluto nè saputo trovare,datemi quella gioia che pervade l'animo umano e mentre diceva queste parole il cancello si aprì ed egli comprese nella infinita misericordia d'essere arrivato a casa...
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