SENZA PATRIA
Di questi tempi sono tantissimi gli uomini che sono costretti a lasciare la propria patria, la casa per le guerre o le calamità naturali.Dovrebbe essere d'obbligo e con amorevole carità d'affetto accoglierli nella nostra patria per dare loro quel calore affettivo che ad ognuno di loro manca.Impauriti,infreddoliti,spaventati per essi è un'incognita l'avvenire che li attende.siamo noi a dovere offrire quelle garanzie future che facciano emergere un sorriso sulle loro labbra perchè hanno trovato degli amici che si prenderanno cura dei loro problemi.Al contrario spesso mostriamo indifferenza,sofferenza per il numero eccessivo d'ospitalità..certo non tutti prenderanno una strada che li possa realizzare..alcuni saranno sfruttati,altri vedranno il guadagno facile con azioni oneste..ma la fame non conosce pietà,non dà respiro e se hanno figli diventa ancora peggio questo problema.Molto spesso proviamo fastidio quando ci puliscono i vetri della macchina e sono senza permesso di soggiorno.. li sfruttiamo fino all'inverosimile..ci siamo mai posti questa domanda..e se capitasse a noi?Certo la sconfitta con la natura,con i nemici rappresenta un quadro di dolore in cui le figure umane hanno un volto sperduto,una paura che confina con la loro realtà che offre una spaventosa visione per alcuni non recepita.Oggi la loro manualità viene accolta con fervida accoglienza in quanto togliamo il minimo indispensabile alla consapevolezza dei loro bisogni.Dormono in tanti in una stanza,mangiando quello che si possono permettere.i loro vestiti non hanno stagione,li sfruttiamo sapendolo di fare per pagare meno..e la coscienza viene messa da parte per il nostro benessere,Abbiamo risparmiato sulla pelle degli altri che consapevoli di tutto ciò non possiedono più nulla,ma la nostra colpa è quella di non averli considerati fratelli..
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