sabato 12 giugno 2010

LA PREGHIERA

Tutti pregano nel momento del bisogno..chi con le parole, chi recitando il Rosario,chi con le lacrime che si versano nel momento del dolore..in diverse lingue come il "muezzin" nel Minareto, in differenti modi per la religione a cui appartengono, come gli abitanti dell'India che si purificano nel fiume Gange o gli ebrei nel Muro del Pianto e durante la Messa il Sacerdote invita i fedeli a"scambiarsi un segno di pace".. gli uomini s'inginocchiano e rivolgendosi al PADRE chiedono un intervento Divino per le loro molteplici e svariate necessità del dolore.La PREGHIERA è la forma più evidente che ogni individuo si appresta a formulare per essere esaudito.. quindi essa è la certezza umana dinnanzi alle difficoltà che s'incontrano nella sofferenza.Quando l'esistenza si presenta sotto forma di gravi malattie, quando non si ha il necessario per vivere, quando il matrimonio non è conseguito da figli o quando le evidenti condizioni terrene incutono paura e atroce sofferenza ..allora l'uomo prende la sua chiarezza di sè e si trasforma in un individuo senza più la prodezza d'essersi considerato infallibile e certamente foriero di espressioni con tale evidenza dei fatti, certo che la natura o il destino o la sua padronanza avrebbero esaudito le sue necessità,,ma quando tutto questo non avviene allora egli comprende d'essere stato un folle per la credulità mostrata e prega con fervore dimenticando chi era e cosa ha creduto di fare..per ottenere dal cielo quello che non si poteva soddisfare in terra.Tutti coloro che hanno la richiesta di onorare il proprio silenzio con la prerogativa di chiamare la vita, come una prova di religiosa effervescenza del comitato d'assicurazione della successiva chiarezza del domani che verrà, si sentono assicurati dalla propria vanità. dalla propria potenza su sè e sugli altri, da considerare ogni evenienza, facilitata dal suggestivo comportamento di chiudere qualsiasi porta si aprisse per non sodddisfare le necessità che hanno provveduto ad esercitare su sè stessi e su chi li circonda, in quanto le loro considerazioni sul fatto d'essere potenti dinnanzi a ogni evenienza rappresenta l' assicurazione accertata dei loro desideri di fronte alla realtà.Ma costoro non hanno concepito, nè considerato la propria esiguità d'essere comuni mortali e nulla più..poichè la vita non appartiene a loro e quindi è precaria e suscettibile d'eventi non preavvisati..allora anche costoro saranno costretti alla PREGHIERA per ottenere dal cielo, quello che consideravano un loro appannaggio e che al contrario si è manifestato un loro diniego.Ma la PREGHIERA accoglie tutti... sia singolarmente che insieme ad altri..essa diventa un coro d'amore, un completo abbandono della precarietà dei propri concetti, della certezza che EGLI li ascolti...allora in quel momento la LUCE entrerà nei loro cuori per dare il posto alla Fede dell'accorato pianto dei figli che chiedono "mercede" con il cuore trafitto dal dolore e dalla speranza d'essere esauditi....

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