L'ARRIVISMO
Colui che provvede alla richiesta della sua completa manifestazione che si avvale della perlustrazione di ogni singolo provvedimento che possa esaltare la propria immagine, richiama questa parola per diventare quello che non è in realtà.L'uomo che si comporta con un certo e procurato contenitore di speranze deluse e non attuate, si serve di quelle altrui per giungere alla prospettiva di esaltazione di sè.Quando si verifica nella vita, il concetto abusivo di sentirsi migliore degli altri e si addebita alla sorte avversa dei propri desideri che attraggono il formato della riparazione dei concetti non attuati, l'uomo si serve di opportune chiarezze che prende con ribalderia da chi non ha approfittato della propria chiarezza.Lo studio del cammino dell'ARRIVISTA non termina mai..in quanto ogni momento gli servirà per conservare ciò che si è preso,ciò che ha rubato senza scampo per coloro che sono al contrario, rimasti al traguardo non superato.Costui produce in proprio la fermezza di racchiudere nella sua fisionomia, l'apparenza ingannatrice per ottenere il superlativo assoluto dei suoi comandi,delle sue spettanze, dei propri interessi.Quando si dimostra che la necessità gli ha dato questa opportunità di scempio a discapito di chi non è riuscito a farsi avanti per dimostrare il proprio valore...è proprio in quell'attimo che tale persona, prenderà il posto con subdola presunzione di chi non ammette esclusioni di ogni genere.Pertanto l'ARRIVISMO non conosce limiti...subentra all'egoismo e all'egocentrismo, ma poichè è una maschera di non appartenenza dei suoi rifiniti esperimenti della vita, si smaschererà con l'approssimarsi della verifica che l'esistenza gli farà..
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