sabato 31 luglio 2010

MOLLARE GLI ORMEGGI..

Non tutti hanno la qualificazione d'essere talmente forti da annullare le proprie circostanze abituali di vita,i propri affetti e le sospirate e ottenute finalità dell'esistenza per lasciare in un attimo la residenza che si è costruita fino a quel momento, per traslocare in un altro spettacolo della vita.L'uomo è un essere abitudinario e si comporta con le stesse operazioni di cui esercita la proprietà della sistemazione definitiva, in un congruo e speciale condimento dell'efficacia delle sue azioni.Non è facile allontanarsi da ciò che si è costruito..non vi è sincerità d'animo abbandonare i consanguinei per lidi diversi e lontani in cui si trasmettono quelle sensazioni di libertà motivata dall'esplicita e evidenziata manifestazione d'abbandonare i requisiti fondamentali, fino allora padroni dell'esistenza ottenuta con sacrifici e sofferenze...ma coloro che al contrario hanno questa prerogativa, si sentono pronti a lasciare ogni cosa, ogni affetto per andare a cercare quella emotività che dimostri ai loro stessi requisiti di chiarezza che la vita si può vivere diversamente e con maggiore curiosità nella quale si esprimerà la speranza dell'avvenire del destino che non ancora ha confortato l'animo umano. Esempio eclatante è quello dei missionari che rispondendo ad una mistica chiamata, hanno il coraggio di lasciare le consolidate certezze per lanciarsi verso gl'ignoto.Non per nulla GESU' ha detto ai suoi discepoli..chi lascerà tutto per seguire ME..troverà già su questa terra il centuplo di quanto ha lasciato.Nella certezza d'essere ripetutamente sconfitti dalle continue avversità,dalle prerogative della repulsione d'ogni dolore e d'ogni recapito di affrancatura senza quell'armonia di cui si sente la nostalgia dei tempi trascorsi, si dimostrerà che la scelta dei sinceri e affermati desideri umani si cercheranno altrove e non in quelli che si credono saldi nel concetto d'amore fornito fino a quel momento.. per cui MOLLARE GLI ORMEGGI farà di chi ha scelto questa nuova strada, uno spericolato ma rincuorato spirito d'iniziativa futura, in cui non si esclude l'avventura dei rimorsi lasciati..

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