TENERE "IL BRONCIO"..
Questo termine non consuma molto spazio nella vita dell'uomo, poichè nutre breve tempo nella sua chiarezza di pensiero,in quanto chi ne è avvinto non trascura il momento dell'avvenuta pace.Ogni uomo crede che nell'attimo delirante in cui i sensi dell'ira e della prognosi riservata in cui si correggono le varie successioni che modificano il carattere, si prende coraggio e si diventa un disprezzo per la vita degli altri e conseguentemente ne dimostra il significato.Ma talvolta successivamente, trascorso l'attimo della sua perturbazione fisiologica, nella quale si è sentito padrone nella prospettiva di ammaliare con le sue rimostranze colui che gli stava di fronte,ha richiesto la presentazione della propria libertà con la sua volontà d'ammissione, per aver ferito chi non si aspettava questa sincerità di scolorita sembianza di opportune qualifiche.Nella vita la spontaneità di comunicazione è valida, quando gli altri sono coerenti con le nostre condizioni di spirito,ma se costoro a volte turbano la quiete che possediamo ed hanno diverse direttive di cognizione di cause differenti, allora si diventa un'altra persona per demolire e definire la propria specificazione dell'avversario che si è permesso di contraddirci.Non si dovrebbe allora mai dire la verità,poichè questa potrebbe non essere accettata..ma l'uomo a volte non conosce a fondo questo sistema che se lo definisce "antiestetico" per le sue capacità d'essere , farà la fine di colui che non ha compreso la sua non dirittura morale esistenziale, che nutre la chiarezza umana.Bensì costui si servirà degli altri, appofittando barbaramente della loro bontà d'animo,per espropriare quelli che crede siano i suoi diritti...
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