LA MANO DELLA DIVINA MISERICORDIA..
Nel percorso della nostra esistenza sentiamo la necessità di aiutare gli altri,sia con un obolo di carità,sia in altre circostanze in quanto sentiamo che essi sono stati meno fortunati di noi e pertanto vanno considerati fratelli di chiarezza ritenuta dolorosa e mortificante...i quali combattano quotidianamente per la sopravvivenza e la dolorosa situazione della loro vita.Non tutti hanno nel proprio cuore questa sensibilità, in quanto l'egoismo e la propria carestia d'amore ci fa essere persone non degne di fronte a coloro che soffrono e che elemosinano un pezzo di pane.Esiste però un Sacerdote Francescano Padre CAMILLO MARTONE che del suo cuore,della sua vita, ne ha fatto una continua elargizione di carità d'amore verso coloro che non possiedono un tetto e non hanno neppure di che sfamarsi.La sua vita è semplice, senza quei convenevoli che fanno di un uomo un esemplare unico,pur essendo prezioso nel cuore di Dio...per questo Sacerdote i fratelli ,ossia gli uomini come lui li chiama, sono ANGIOLETTI DEL SIGNORE e dona a tutti indistintamente una parola di conforto, terminando con la frase di grande calore d'animo..ti voglio bene..per fare sentire loro.. ti sono accanto non come un aiuto di soccorso solamente, ma con tutto il mio amore,con tutto il mio cuore e comprendo infinitamente la tua sofferenza,il tuo abbandono poichè in quel momento sono le mie sofferenze,i miei abbandoni che mi uniscono a te e sentiamo all'unisono ciò che il tuo cuore avverte e soffre.Padre Camillo possiede degli occhi penetranti, che guardano al di là delle parole espresse con affabilità e manierismi d'occasione..egli guarda nell'animo umano senza mai esprimere giudizi..che lascia com'è d'uopo a DIO, ma nella sua esperienza d'amore di Sacerdote e di grande finalità che fa palpitare il suo cuore ogni volta che incontra una persona buona, onesta e soprattutto cristiana nel vero senso della parola per cui nutre un rispetto particolare, stipula con lui un contratto d'amore a vita nel quale c'è scritta la sua obbedienza al SIGNORE che non sarà mai dimenticata nei confronti degli altri.Senza i fratelli Padre CAMILLO non avrebbe motivo di vita, se non per il voto fatto a DIO nel quale però erano compresi tutti coloro che necessitavano del suo aiuto e per i quali egli ha donato la sua completa esistenza.Se si pensa che ogni mattina alle sei egli si reca alla sua veneranda età, sia che piova,che diluvi o che vi sia un sole cocente, al Mercato di Pozzuoli per comprare e ottenere da coloro che senza clamore alcuno, donano il cibo per i miseri che hanno fame,che si reca dai pasticcieri che gli offrono i dolci non venduti per fare assaggiare agli altri quelle delizie che nella vita noi mangiamo con voluttà, senza neppure domandarci se gli altri hanno questa possibilità..come si fa a non pensare a questo Frate che si adopera per il bene dei fratelli? Si conosce il pregio dei Francescani da S.Francesco che vendette tutto ciò che possedeva per i poveri e che coloro che lo seguono hanno questa costumanza di vita, ossia hanno fatto il voto di povertà..infatti non possiedono nulla e non indossano neppure le calze quando fa freddo, per ricordare l'umiltà del grande Santo,che hanno abbracciato quest'Ordine così parvo di situazioni di piacevoli "conforts" che la vita ci può donare e che lasciano ogni istante qualsiasi interesse per correre da un ammalato,da una persona invalida per portare l'OSTIA CONSACRATA e farli sentire meno soli con la presenza di nostro SIGNORE.Il Frate nasce nel ventisei a Forchia in provincia di Benevento e a tredici anni entra in Seminario, si laurea in Teologia e in Diritto Canonico a Roma, ma la sua vita è destinata agli altri..come si sa i Sacerdoti vengono trasferiti dopo alcuni anni in un'altra Parrocchia..si dice perchè non si affezionino troppo al luogo e ai fratellli con cui vivono e Padre CAMILLO va a Pozzuoli ove costruirà la prima MENSA DELLA CARITA' per aprire le porte ai poveri che non hanno nulla da mangiare,per gli emarginati,per gli afflitti e far sentire loro la sua presenza affettuosa che non sono abbandonati, ma sono rifocillati e aiutati durante il percorso terreno,che non sono soli.Nasce così una gara di solidarietà e di carità cristiana per i benefattori anonimi,per le imprese del luogo, nel silenzio in cui si riconosce l'amore del volontariato nei gesti di coloro che sono puri di cuore.Negli anni successivi Padre Camillo ritorna al Convento dei Cappuccini del Corso Vittorio Emanuele e qui continua la sua opera di beneficenza..che significato avrebbe per lui la vita senza la MENSA DI CARITA'?..Senza i suoi fratelli abbandonati,ove la Provvidenza di DIO è la padrona assoluta di questa circostanza, nella speranza che gli uomini diventino migliori.Quando il diciassette settembre 2oo8 viene assegnato il premio GENNARINO D'ORO per la sua opera, un premio che viene asssegnato sia per la cultura , che per la specifica arte in cui si è distinti.. il premio di riconoscimento al Sacerdote diventa un simbolo in cui vi è un sentimento d'amore e di commozione per tutti coloro che conoscono il Frate, il quale per tutta la sua vita ha operato per gli altri senza clamore, ma che nel silenzio di DIO ha dimostrato che la SUA MANO E' QUELLA DELLA DIVINA MISERICORDIA..
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