venerdì 19 agosto 2011

A CENA CON GLI AMICI..

Quando inviti a cena i tuoi amici ti prepari con molta rigorosità poichè essi devono sentirsi come a casa propria.Il menù deve riflettere i loro gusti senza portate di grande bellezza e di poca gustosità..In genere essi sono persone che tu frequenti,che sono con te da lungo tempo, ma qualche volta conoscendo la mia apertura mentale di brava cuoca e padrona di casa, essi portavano con sè qualche persona che non conoscevi.In genere eravamo un gruppo affiatato e amando la cucina venivano volentieri a casa mia.La tavola con la tovaglia bianca o di colore pastello secondo la circostanza, i cui ricami le davano una certa importanza, aveva al centro sempre dei fiori freschi e non finti che risultano volgari e che davano ad essa la freschezza della serata,posti in un centro tavola di tua creazione, accanto ad ogni ospite vi era un segnaposto così non si disturbavano nel trovarlo, anche se in genere essi conoscevano quale fosse, poichè era quasi sempre il medesimo ...mai usare i piatti di carta con i relativi tovagliolini e tutto il resto, che si usano per un picnic.. e a volte se eri particolarmente ospitale facevi trovare nel piatto dei tuoi amici, un piccolo pensiero intrecciato con i fiori e i nastrini colorati per ognuno di loro, conoscendo le preferenze di ciascuno.Vanno serviti gli antipasti come prima portata, che come i primi ed i secondi con diversi contorni sono di due diverse qualità ossia di carne e di pesce in modo che essi possano scegliere senza dimostrare cattivo gusto per la loro educazione, ma essendo loro amica ero al corrente delle proprie preferenze e così con i dolci..Il vino bianco si accompagna al pesce.così come il rosso alla carne,per gli antipasti si può usare sia il rosè che quello bianco.In genere si termina con la macedonia di frutta sia servita in coppe, oppure tagliata a fettine ed infilata negli stecchini che per l'occasione saranno più lunghi..inoltre mia madre mi ha insegnato che il pane va tagliato a fettine e posto in un relativo piattino d'argento a fianco dei piatti in un tovagliolino.Ma oggi tutto questo diventa difficile per la servitù che non esiste più, allora si preferisce andare in un ristorante e se si festeggia un'occasione particolare, offrire la cena agli amici.Ricordo quando dopo aver mangiato ci si raccoglieva in salotto per gustare il caffè o il liquorino digestivo oppure un "bourbon" molto gradito dai miei amici e chiacchierare, raccontando un pò di tutto,anche barzellette che toglievano il cattivo umore a chiunque..di quando Luciano De Crescenzo era solito fare scherzi a tutti i commensali..perfino di una volta che di nascosto andò in cucina nella mia casa al mare mentre stavamo cenando fuori alla terrazza e ad una persona ch'era intervenuta per la prima volta risultando poco simpatica, le ruppe un uovo in testa..scherzi "da prete" noi accettavamo queste sue imprese per l'affetto che gli dimostravamo e per la sua allegria che ci contagiava, di Dimitri Nabokov figlio dello scrittore Vladimir, che essendo alto un metro e novantasei centimetri,tutti lo ammiravano..ma a lui non piaceva..diceva che rassomigliavo ad una donna persiana che aveva conosciuto precedentemente e con questa scusante tentò di farmi una corte serrata..a quel tempo non ero ancora sposata..di Peppino di Capri un uomo molto sensibile e ammaliante con la sua voce d'amore, ma che veniva come ospite e non come cantante,di Renzo Arbore e del suo clarinetto e di tanti altri che non sto qui ad elencare..tanti amici che nel tempo vedo sempre più raramente, ma che nel mio cuore ricordo con amicizia d' affetto..

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