lunedì 7 novembre 2011

UNA VOCE PER TELEFONO..

Quante volte nella vita abbiamo avuto quest'opportunità nella quale abbiamo sentito,ascoltato ed apprezzato una voce calda suadente e piacevole senza conoscere l'intelocutore?La realtà successiva molto spesso ci ha deluso poichè l'abbiamo immaginata del tutto diversa secondo i canoni che ci eravamo prefissi derivanti dalla vita stessa...allora abbiamo pensato ..era meglio restasse l'incognita.Altre volte invece da quel particolare momento la nostra esistenza ha avuto un'altra configurazione nella quale si è verificato il sogno che molti di noi aspettavamo da sempre.La sottoscritta non crede molto alla profusione di elementi colorati da questo intervento, poichè la realtà è quasi sempre deludente dall'immaginazione formatasi durante il colloquio, ma l'ascolto e il dialogo comprensivo e accordante con chi dall'altro capo del telefono non si conosce rimane se lo vuoi e lo accetti, un'avventura che deve restare misteriosa poichè è con questo mistero che si racchiude il fascino della rappresentazione telefonica.Gli uomini hanno necessità di dialogare con l'intervento della possibilità non corrispondente alle loro idee,ma la conversazione diventa un motivo plausibile per dare sfogo pienamente alle frustrazioni,alle delusioni e soprattutto agli eventi fortunati che intervengono improvvisamente nell'esistenza.Naturalmente la perfezione consiste nell'adeguarsi talvolta ai pensieri altrui anche se questi non corrispondono ai nostri,a prendersi cura anche con semplici parole affettuose adeguate al momento del discorso nel far sentire a chi è all'altro capo del filo che ci sei,che senti le stesse cose che ti vengono dette e le comprendi quindi allo stesso modo provando in tè stesso la modulazione di frequenza di quella voce a te sconosciuta, ma tanto accogliente ed eccitante. Oggi la conversazione telefonica viene sostituita dagli "sms" ma con questo mezzo sbrigativo non si avvertono quelle note piacevoli del telefono e nelle quali la risposta o l'avviso di una competenza improvvisa non determinano alcuna effusione, ma descrivono soltanto la celerità d'informazione le cui parole affermano il pensiero ma non riescono a farti recepire la loro essenza..ne consegue che il dialogo così espresso assume tutte quelle qualità d'accesso alla trasformazione,alla sensazione che non sei solo ma che vi è qualcuno che è disposto in quel momento a darti e a prendere le tue e le sue emozioni...

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