venerdì 21 settembre 2012

IL CAMMINO..

Quando dobbiamo percorrere una strada nuova ci formiamo nella nostra mente un certo quoziente di tempo e di facilità che dobbiamo intraprendere per spendere meno energie e fare presto.In seguito vediamo se vi sono scorciatoie e dribbliamo gli eventuali ostacoli che potremmo incontrare.Quando il percorso è diventato abituale allora lo percorriamo facilmente con un'abitudine di riflessi che si coniugano con la parentesi dei problemi incontrati.Ma se al contrario quella strada la dobbiamo percorrere una sola volta, allora il cammino risulterà più studiato nei minimi particolari.Così è la nostra vita..se la "routine" quotidiana è formata dagli stessi elementi la strada risulterà comoda e monocorde..in caso contrario essa ci dimostrerà le difficoltà da superare con dovizia di particolari.Questi ostacoli risulteranno un "optional" oppure essi si dimostreranno complici della nostra esistenza senza la parola "valicabili" e c'impediranno di proseguire il cammino? Non è dato di saperlo..la prontezza di riflessi deve obbligatoriamente essere sempre all'erta poichè siamo deboli anche se la volontà vuole dimostrarci il contrario e la semplificazione degli eventi maturati ci obbliga alla compensazione dei nostri limiti..ogni uomo possiede in sè la carica di ricevimento di chiamata sia che siano urbane o interurbane..ma deve ascoltarle tutte per decidere e scegliere quale sia la migliore e la più efficiente..altrimenti il cammino diventerà non percorribile se non poco valicabile..

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