venerdì 7 settembre 2012

PRONTI..IN SCENA..

Tutti noi recitiamo..chi più chi meno la parte che meglio si addice al nostro carattere.anche i fanciulli vengono addestrati nella recita scolastica e crescendo questo modo di vivere lo si cura meticolosamente per ovviare ad una verità che scoprirebbe la propria incolumità di fronte agli altri..così si crede.L'attore viene scelto in conformità della propria preparazione in quanto si dovrà calare nella parte assegnatali e noi facciamo la medesima cosa..cerchiamo a nostra volta d'essere perfetti nella recitazione della vita.L'abitudine a tale comportamento c'induce a credere che gli altri non s'accorgano della finzione dimostrata ma avviene che un tono sbagliato a volte, possa rendere la realtà della situazione.Gli attori a fine recitazione credono che quello che hanno interpretato finisca con il sipario calato e non s'accorgono più che al contrario la recita continua in un altro modo,in altre circostanze..alcuni si trasformano in esseri meschini,altri senza amore, senza sapere che l'amore non va detto a parole ma bisogna farlo sentire dentro.. così come a teatro hanno fatto palpitare gli spettatori nella loro bravura recitando alla perfezione ed immergendosi totalmente nella parte che più si confaceva alla propria individualità e alla fisionomia dell'opera..dovrebbero spogliarsi di quanto hanno offerto per diventare in realtà quello che sono..degli attori prima,degli uomini dopo..

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