mercoledì 20 novembre 2013

LA COSTRUZIONE DELLA SAPIENZA

Ognuno di noi crede di sapere tutto.almeno coloro che hanno studiato a pieni voti, coloro i quali hanno scoperto nuove scienze..ma la vera e reale sapienza chi la possiede?Chiromanti,cartomanti etc..che predicono il futuro si atteggiano a individui su cui puoi contare per l'efficienza del momento con le relative menzogne etc..ma la verità dove è nascosta? Eppure ce l'abbiamo dentro di noi ma essa è offuscata dalle nostre azioni,dal comportamento che usiamo verso gli altri.La sapienza è un concetto altissimo che DIO solo possiede e che ogni tanto ai Santi fa leggere nel suo quaderno come diceva Padre Pio.Si costruisce con l'amore,con l'accettazione del dolore in offerta di chi non crede,di coloro che sono lontani, ma molto lontani dalle dottrine evangeliche che non esibiscono la propria credenza verso la Vita Eterna,che affermano che dopo la morte nutriamo la terra col nostro corpo.Non conoscono la Preghiera se non quando un male incurabile sta per tagliare il filo conduttore con la vita..allora cambiano,mutando le proprie asserzioni nella grande ed infinita Misericordia Divina.Se l'esistenza umana non progredisce secondo i loro desideri se la prendono con il Padre, se la propria consulenza con la carta d'identità esibita fino a quel momento li lascia a terra tramortiti dalla loro stessa infamia danno la colpa al destino che li perseguita e li colpisce.La sapienza è una costruzione dell'anima che avviene poco per volta,ma non interamente poichè è una lunga e faticosa esperienza d'amore nonchè dolorosa che si percorre con la Preghiera e poi con l'ascolto del cuore.I sacerdoti del tempo di GESU' erano alquanto sapienti,naturalmente quelli che credevano in LUi ma non erano messi al corrente delle faccende del PADRE SUO in quanto nessuno è venuto mai a raccontarci cosa accade nella Vita Eterna,ma la Fede ci aiuta con le parole del Vangelo a credere che vi sia pace e serenità.Noi esseri umani viviamo in una valle di lacrime,di sospiri per chiudere l'esistenza ed andare verso la felicità,ove non vi è più accrescimento di dolore ma la vicinanza di DIO ci colma di tutto quello che abbiamo sofferto e peccato.Noi non conosciamo la SUA MISERICORDIA in quanto essendo PADRE non ci giudica ma saremo noi stessi a giudicare le nostre azioni e a decretarci il castigo che meritiamo.EGLI ci chiede un giorno su sette per andarLo a trovare ma noi Lo trascuriamo,non ritenendo mai che si possa sentire solo, che abbia bisogno del nostro affetto, della nostra presenza ...così avviene la costruzione della sapienza dando a noi stessi e agli altri l'opportunità di renderLo felice,di offrirgli il nostro amore per coloro che non Lo amano.La sapienza e' per metà conoscere ciò e per metà la conoscenza del nostro avvenire..ma se noi fossimo messi al corrente di quanto ci accadrà che significato avrebbe la propria vita? Le azioni di ognuno si baserebbero su questi concetti e non sulla scelta da optare per seguire la via dell'Eternità.Siddharta ebbe l'Illuminazione e comprese, non come i monaci buddisti,i quali insegnano come non avere dolore,liberando l'anima dalla sofferenza, ma sono proprio questi due temi a guadagnarci il Premio Eterno..la nostra vita e quella con gli altri..accettiamola dunque, qualsiasi essa sia e così cominceremo a costruire la Sapienza..

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