giovedì 17 aprile 2014

LA SOLITUDINE..LA DEPRESSIONE..

La SOLITUDINE è la psicosi dell'Anima..non v'è uomo sulla terra che non abbia provato almeno per un istante il terribile vuoto di sentirsi privo di qualsiasi affetto,di qualsiasi legame.La SOLITUDINE ci fa sentire un "nulla"come se noi fossimo privi di qualsiasi necessaria forma di vita,verso noi stessi e verso gli altri che ci circondano.Quando essa diventa cronica,l'uomo si ammala di un male misterioso,chiamato "DEPRESSIONE".La depressione avvilisce l'uomo, gli toglie ogni senso reale,producendo un'effimera consolazione quando egli si conforta con un mondo irreale,dove il malato si rifugia.Nella vita di un uomo ciò avviene quando si presentano tre casi alquanto deleteri,e privi di ogni conforto esterno.Il primo consiste nella mancanza d'affetto circostante.. quello familiare, quando si è soli con noi stessi pur vivendo con gli altri,che essendoci cari ci procurano maggior dolore.Il secondo avvenimento consiste nell'indifferenza del prossimo quando coloro che necessariamente frequentiamo per lavoro, per necessità logiche,ci ignorano rendendoci inutili di fronte alla loro richiesta d'aiuto.Infine il terzo caso è il più forte,il più drammatico..la cattiveria e l'ingordigia del prossimo.Colui che ne viene a contatto raramente si salva.Gli uomini del terzo stadio s'isolano credendo di annullare così qualsiasi tormento, qualsiasi cattiveria o trasgressione che possa essere procurata dagli altri e così facendo s'isolano in un vortice personale fatto di silenzi e di commiserazione di sè stesso.A volte con le cure tempestive di chi gli è accanto l'infermo riesce ad uscire dal" tunnel "della depressione e quindi dalla SOLITUDINE,a volte invece l'infermo pone fine ai suoi giorni isolandosi dal mondo per una vita essenzialmente priva di ogni contatto umano, di ogni lotta nella vita, di ogni emozione anche con un gesto inconsulto.La SOLITUDINE dell'uomo sapiente è invece ben altra cosa..costui pur sapendo d'esser privo d'affetto, di non essre considerato con amore da chi lo circonda,è abbastanza forte da non dimostrare a sè stesso e agli altri il baratro doloroso in cui vive.Vive con inganno verso sè stesso illudendosi continuamente su ciò o su chi non possiede affatto.E' il passaggio della vita più pericoloso per l'individuo privo d'affetti.Egli non considera che l'illusione è come una droga..ti allontana dalla realtà quotidiana,fino a quando il sogno di ciò che non esiste diventa invece una vera e reale sistematica realtà della mente.Allora l'uomo convinto d'aver cambiato ogni situazione di vita, ogni momento, vede il tutto attraverso binocoli colorati che gli consentono alla fine il cammino verso la follia.Non vi è una specifica ragione per cui si formi nella vita di un uomo la parola SOLITUDINE poichè è un male che attanaglia sempre di più la società, in quanto l'uomo si allontana sempre di più da quelli che sono i suoi veri e reali affetti iper cercare un opportunismo, un benessere sempre maggiore convinto d'aver trovato la sua felicità,..l'agguato c'è e non si accorge che le due parole "opportunismo e felicità" d'azione non potranno mai convivere con serenità d'affetto e di sincera finalità..colui che è solo non lo si pensa, ma talvolta è migliore di colui che non lo è..per aver lottato e combattuto per ottenere un privilegio,che ad altri è negato..forse ha pagato a caro prezzo questa esperienza, questa situazione di non dipendere da alcuno,pur vivendo in armonia con gli altri e non si ritiene che al contrario, possa essere una conquista di sè stesso,con una maggiore conoscenza del mondo che ci circonda in rapporto alle azioni e ai sentimenti sia individuali che del prossimo che convive con noi..In questo caso l'uomo ha raggiunto una conquista,ha scalato una cima della montagna,più ardua e più solitaria non è disceso negli "inferi" delll'insania.Purtroppo l'uomo non condivide tutto ciò poichè essendo un essere fragile ha necessità continuamente di misurarsi con gli altri per cui soffre quando si sente solo e abbandonato.Il vivere con il prossimo è una grande responsabilità d'amore,d'offerta,di sopportazione non significa mostrare agli altri ciò che si possiede o" inventarsi" quello che non si ha,solo per essere invidiati o ricercati come "esemplari di razza"bensì amare gli altri donando ciò che si possiede e "inventando" ciò che non si ha per migliorare la vita degli altri con lo sforzo d'ottenere per la comunità ciò che necessita e non per l'individuo stesso.Solo così si può affermare che l'uomo non è solo,ma inserito nell'amore degli altri,solo così si potrà ottenere la ricerca di coloro che ci sono accanto per amore,per bontà, per sacrificio.Ma l'uomo vuole per sè la necessaria partecipazione degli altri,non comprende che se "dona"senza nulla attendere allora si che non è più solo..si dice che sia meglio dare che ricevere..poichè l'uomo onesto, l'uomo retto prova una gioia maggiore nel far felice gli altri..allora si che l'uomo non è più solo,poichè la gioia di tale offerta lo riempie di sublimazione che lo rifocilla interamente per tutte le situazioni e sensazioni ch'egli è convinto di possedere.Colui che è solo per affetti venuti a mancare,per desiderio di vita scelta.per incompleta "formazione fisica",chi è solo per "vizio di carattere".si ponga questa domanda..si può essere soli se si ama , se la FEDE ci fa sentire d'essere riamati?Chi crede in questa regola di vita avverte l'amore di DIo e non si sente mai solo.E' sicuro che IO ho creato l'uomo per vivere insieme agli altri,è certo che ho creato l'uomo per vivere con la donna,ne consegue un'esigenza vitale,ma è pur vero che spesso quando ciò non accade.IO PERSNALMENTE intervengo in mille circostanze per aiutare coloro che soffrono di tale infermità donando PACE,SERENITA',AMORE,un amore diverso fatto di preghiera e d'offerta silenziosa,di sicurezza di un domani migliore,di una VITA CON ME IN ETERNO.Allora perchè non aspettare con pazienza che tutto ciò avvenga quando IO STESSO attendo gli uomini che si accorgano di ME?.Mi si contesta il Sacerdote..cerca una compagna nella vita perchè avverte la SOLITUDINE del mondo che lo circonda.povero uomo,debole,non costruito su fondamenta solide,non ha compreso che per una "MIA CHIAMATA SPECIALE" il COMPAGNO SONO IO?Perchè non guarda nel suo cuore,non legge nei suoi pensieri, non avverte nelle sue sensazioni che IO sono parte integrante della sua linfa?Poteva non rispondere al MIO RICHIAMO, poteva replicare di non sentirsi all'altezza IO NON AVREI PROFERITO VERBO,ma avrei accettato con amore la sua onesta e sincera decisione,richiamandolo in ME DOPO LA SUA VITA TERRENA..sempre MIO FIGLIO E MIO FRATELLO sarebbe stato,anche se con un'evoluzione differente.Ma quando si è scelta una strada, si è preso un impegno d'amore con il PADRE MIO allora si,che IO ESIGO IL RISPETTO..GUAI a colui che non RISPETTA MIO PADRE.Come FIGLIO) sono tollerante e conoscendo MIO PADRE che per AMORE PERDONA CHIUNQUE LO cerchi,anche se LO HA UCCISO..con il cuore infinite volte OBBLIGO chiunque a rispettarlo e a ubbidirGLI, poichè MIO PADRE è ancora più TOLLERANTE DI ME.E costoro che devono servire da esempio agli altri,poichè la TONACA che indossano è la mia MORTIFICAZIONE alla vita di sperpero,l'UMILTA' che conservano è la MIA..DI FRONTE al PADRE MIO e agli uomini che m'ingannano e mi offendono ..l'Amore che imbrattano è il simbolo, il vessillo dell'Amore di CRISTO,cosa ne sanno di tutto ciò?..Tradiscono l'impegno,l'onore,la condizione offertami in precedenza?Non pensano costoro che IO pur vivendo sulla terra alcuni anni talvolta, abbia avvertito la STESSA SOLITUDINE?SI..SONO ED ERO IL FIGLIO DI DIO,ma sulla terra un UOMO COME TUTTI GLI ALTRI,con lo stesso corpo,gli stessi sensi, le stesse esigenze..ma con AMORE ..solo per ottenere ANIME ho rinunciato a tutto ciò?E' vero,avevo un compito da svolgere , ma cosa ne sanno costoro dei MIEI MOMENTI DI SOLITUDINE?..E i miei seguaci non hanno fatto lo stesso compito di condurre ANIME al PADRE MIO?..Essi hanno STIPULATO UN IMPEGNO il più sacro,quello dell'ANIMA.. lì hanno donati PER SEMPRE e PER SEMPRE devono mantenere l'impegno preso.IO GESU' DI NAZARETH FALEGNAME figlio di GIUSEPPE ma soprattutto del PADRE MIO che è nei Cieli ritengo che costoro abbiano ricevuto una GRAZIA SPECIALE li considero"DILETTI ED ELETTI" dinnanzi al PADRE MIO e come tali per MERITI RICEVUTI devono comportarsi.Non è una semplicistica situazione,la scelta che IO opero quando chiamo a ME un 'Anima significa che" SO E CONOSCO IO" quali siano le capacità,le possibilità,l'amore,soprattutto.. che quest'anima può offrirmi..posso mai IO SBAGLIARE?..E l'uomo che rinnega, che abbandona,che distrugge ogni mia aspettativa, significa che mi ha tradito, ingannato,poichè IO NON POSSO SBAGLIARE NELLA SCELTA dettata dal MIO CUORE E DALL'AMORE.Il Sacerdote è quindi un ESSERE privilegiato,poichè se tale avverte nel suo cuore il mio amore la mia consolazione, la mia guida..IO non abbandono i miei FRATELLI.ma gli "eletti" hanno nel loro cuore la MIA FIAMMA ardente, la mia gioia,la MIA ESSENZA DEll 'ESSERE che li rende FIGLI amorevoli e sicuri cioè protetti da ogni difficoltà fra cui la "SOLITUDINE"..testo di GESU

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