lunedì 28 giugno 2010

L'APPARENZA

Chi non conosce il famoso detto "L'APPARENZA INGANNA"..tutti siamo al corrente di questa manifestazione visiva che la legge della natura umana ci vuole significare nell' ammonirci quando restiamo estasiati da una persona che ci sembra o ci appare distintamente diversa dagli altri.. sia per il fattore estetico che per quello della sensibilità...ma talvolta costui nasconde dietro la maschera di attrazione fatale una verifica diversa da quello che crediamo di vedere, in quanto la verità non ci appare se non come diceva Shopenhauer attraverso "un velo di Maja" ossia siamo separati dalla vera conoscenza attraverso una percezione della realtà alterata se non sfocata per cui non si può contemplare la reale e sincera essenza della realtà..Nella vita ognuno di noi cerca di modificare il proprio aspetto, poichè non esclude la possibilità di non essere del tutto accettato nella "mischia della vita" e pertanto si codifica attraverso "clichè" che non sempre gli si addicono.Se l'uomo si guardasse con gli occhiali nella sua configurazione d'essere, non troverebbe certo la scappatoia di venirne fuori con un altro aspetto, ma si accontenterebbe di quello che ha..Quante volte ci dimentichiamo o ci consumiamo nell'attesa che la nostra figura sia ben accetta..quante volte abbiamo creduto che la nostra beatitudine d'APPARENZA abbia conquistato se non concupito gli altri che credevamo fossero senza gli occhiali..dobbiamo ricrederci su questo punto, poichè chi crede all'avvenenza più che alla sostanza, non è degno d'essere annoverato fra coloro che sono "autenticità di sopraffino fiuto" che nell'esistenza umana ci conduce alla possibilità di crearci un solido affetto,un amico sincero, un chiaro albeggio del nostro avvenire.Ma tutti o quasi tutti credono a ciò che vedono e non a ciò che sentono..in quanto il sentire mostra la verità in quel momento non accettata, ma il vedere fa sentire una torbida anche se affascinante visione dell'insieme.e nel "dopo risultato" ci rammarichiamo di aver prodigato i nostri favori, di aver donato la nostra amicizia,i nostri soldi, la nostra precarietà a coloro che non si sono dimostrati degni..allora perchè non attutire quel senso di compiacimento che ci fa sentire di volare e non abbiamo i cosiddetti "piedi per terra" nel guardare osservando chi ci sta di fronte col riflettere prima di concedere il nostro considerevole aspetto,il proprio finalizzato comune senso amichevole di vita intima?Perchè ognuno di noi ha necessità d'essere il migliore,il superlativo assoluto dell'APPARENZA dimenticando la sostanza...

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page