SEI AMICA MIA O DEL GIAGUARO?....
Molti che noi crediamo amici alla fine in un preciso momento, essi svelano la loro specifica identità con l'annoverarsi fra coloro che non hanno nessuna confidenza con la chiarezza di esserci acccanto o di difenderci nei casi che l'esistenza ci dimostra con eccessiva caparbietà, facendo sempre finta che l'errore sia nostro e che il doloroso intervento starebbe a dimostrare che infine essi sono dalla nostra parte, pur ferendoci con le parole e con le loro abitudini di diniego.L'uomo egoista difficilmente manifesta un calore umano,un'apprensione dovuta a necessità di conseguenza vitale,a esercizi di conversazione in cui egli dichiara sia la solidarietà che la compagnia di essere felice per tale circostanza..anzi prevale in lui l'accanimento a denigrare, a trovare difetti, a mortificare l'altrui soggetto facendolo sentire una nullità,un seccatore e una persona poco utile alla società,Costui conserva rancori,dolorosi momenti della sua vita e non perdona agli altri il fattore umano che li distingue, in quanto li considera in maniera negativa e diversi dalla propria individualità, che viene configurata con disprezzo e senza alcuna valutazione nei confronti da chi si aspetta una parola d'amicizia sincera..allora la famosa frase..SEI AMICA MIA O DEL GIAGUARO?..Infatti costoro si nutrono con le parole di accanita considerazione del tutto negative per la possibilità altrui di emergere , di un comportamento schietto e amorevole, disprezzandone i contenuti e le precise chiarezze esposte con modesta facilità.Si appropriano dei presunti difetti,delle caratteristiche di comportamenti da essi ritenuti modesti e senza precisazione alcuna, con fare di alterigia e di risposte poco contenute nel diverbio totale per conservare il loro prestigio e la propria superbia nei confronti di un individuo costretto alla familiarità della conversazione..allora ben venga il fasmoso detto in cui è contenuto il significato della frase non amichevole e neppure socievole..
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