domenica 26 dicembre 2010

C'E' CHI VIVE PER LAVORARE E CHI LAVORA PER VIVERE....

La maggior parte delle persone compie un lavoro sia per rispetto di sè stesso,sia per le necessità della vita...infatti famoso è il detto..il lavoro nobilita l'uomo e i alcuni casi lo rende simile alle bestie.Il guadagno di tale dispendio d'energia compensa le difficoltà che attraversano il nostro cammino e con le quali cerchiamo una specie d'armistizio nel considerare il futuro con la speranza d' evasione dai problemi e dalle difficoltà incontrate. L'uomo nasce stanco e vive per riposare.Purtroppo le realtà della vita non ci consentono questa beata esperienza o situazione che sia... secondo la Bibbia il lavoro può essere considerato una condanna, ma può essere anche una gioia..infatti una vita inattiva non può assumere alcun significato, mentre una vita dedicata al proprio dovere stabilisce una corrente accesa e non alternata con le conseguenziali opportunità concesse e non represse.Alcuni lavorano per necessità propria e altrui,altri per un intimo bisogno di realizzazione,altri ancora per il proprio gusto di costruire qualcosa di soddisfacente, ma" l'optimum" sarebbe svolgere un'attività il cui guadagno risulti un piacere che appassioni senza avere un'impellente necessità..ma il più delle volte si lavora con sforzo d'energia per affrontare e risolvere i problemi dell'esistenza.Classica è l'affermazione di alcuni attori i quali dichiarano "io mi diverto a lavorare e mi pagano pure.. che cosa dovrei desiderare di più"? Ma come diceva Cesare Pavese lavorare stanca..è un bello spirito aggiungeva.. chi fa da sè, fa per tre, ma fatica il doppio...Vi sono anche coloro che non lavorano affatto chiamati "parassiti della società" e affermano che si divertono molto a veder lavorare gli altri con inaudita crudeltà per cui vengono considerati dei "pleonasmi".Oggi purtroppo non si può scherzare su questo tema in quanto molti sono coloro che hanno perso il proprio lavoro e altri che non lo possiedono affatto.Il mondo pretende sempre di più per la nostra sopravvivenza rendendoci difficile le possibilità di vivere in maniera dignitosa e rispettabile per cui la società va a rotoli con continui e disastrosi pericoli che l'astinenza impone..possedere dei soldi è diventata un'ossessione per molti in modo da ottenere ed esaudire ogni desiderio che l'esistenza fa credere siano di vitale importanza e quando questi non si guadagnano onestamente, allora si pensa e si dispone con altre vie d'uscita..con le quali si raggiungono le probabilità d'intesa con la giustizia e per le quali si paga un prezzo molto alto senza poi ottenere nulla.Per altri le ore di lavoro risultano insufficienti per raggiungere lo scopo che si sono prefisssati ..come il contadino con la sua terra o lo scienziato con le sue ricerche.Esiste una terza fascia nella quale l'impiego delle varie mansioni da effettuare, è considerato un mezzo per esaudire quelle piccole voluttà dell'esistenza che però si ritengono di necessaria importanza e per cui si effettua il minimo dispendio d'energia e di sincera effettiva collaborazione pur di esaudire i propri progetti e quando si crede d'aver raggiunto la necessaria somma preventivata, a qualsiasi costo senza il rispetto e la propria dignità, si abbandonano senza alcun rimpianto coloro che ci hanno dimostrato pienamente la fiducia e la confidenza di tale considerazione e che ad un tratto sono svaniti dalla nostra vita poichè era stata programmata per il tempo stabilito dall'egoismo e non dall'affetto falsamente dimostrato...

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