CHI TROPPO VUOLE..NULLA STRINGE..
Vi sono nella vita molte persone che si appropriano dei beni degli altri,della vita degli altri,dei desideri degli altri etc..considerandoli di loro proprierà in quanto essi si ritengono privi di tali condizioni che giudicano preziose e che dinnanzi ai loro occhi sentono come dei privilegi mancati nelle loro circostanze,per cui si addebitano la risultanza della prospettiva non ricevuta e si accreditano il bene altrui.Costoro non hanno compreso che alla fine, lasceranno tutto in mano agli altri,che consideravano non adatti alla magnificenza da loro accreditata e che talvolta senza alcuna scusante, la vita se ne appropria in altro modo...con le avversità non previste che si portano via ogni bene..bisognerebbe accontentarsi e guardare sempre chi possiede di meno, poichè chi ha di più è fortunato, ma deve saper conservare questa fortuna e non chiederne dell'altra,altrimenti ne resterà comunque privo.Mi ricordo di una novella. nella quale un contadino andò al mercato e comprò delle galline..non tenne conto che ne poteva portare solo alcune, poichè le sue braccia erano come quelle di tutti.. solamente due..e pertanto durante la strada alcune fuggirono,altre morirono soffocate e quando arrivò a casa le aveva perse tutte..L'esistenza insegna che l'uomo non è mai contento di quello che ha nella configurazione della sua vita,ma che chiede a sè stesso e agli altri le possibilità che nutrono il suo animo nell'invidiare i benefici che gli altri godono e se ne serve a suo compiacimento senza badare alle conseguenze che ne verranno e senza giudizio di forma, in cui è presente la schivata insofferenza dei propri e utili concetti di appropriazione indebita, per cui alla fine si troverà con un pugno di mosche in mano..da qui il proverbio..CHI TROPPO VUOLE NULLA STRINGE..e come venne scritto sulla tomba di un noto avaro..in vita addizionò,moltiplicò,mai sottrasse...gli eredi riconoscenti divisero..
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