martedì 21 dicembre 2010

LA RASSEGNAZIONE PUO' SEMBRARE UNA SOTTOMISSIONE..

Nella nostra esistenza le vicende di dolore che ci causano continuamente gli altri, si avvertono con minore intensità quando decidiamo d'avere pazienza,di dimostrare che le ferite non sono poi così gravi passandoci sopra e rassegnandoci agli eventi.Ma coloro che hanno stabilito una linea di condotta perseverante nell'infliggerci continuamente momenti spiacevoli e rattristati dalle loro espressioni di causali tormenti,credono o quantomeno si convincono che la preda ambita sia disposta a compiere qualsiasi cosa, pur di reclamare la tranquillità della vita che sarebbe comunque un loro diritto.Costoro s'illudono di aver catturato la credibilità dei propri presupposti e continuano inesorabilmente la propria supremazia di chi hanno stabilito sia proprietà privata.. costoro non hanno compreso che LA RASSEGNAZIONE NON E' UNA SOTTOMISSIONE,poichè anche se per quieto vivere non si reclamano i propri diritti,nè si chiedono le loro prestazioni che hanno stabilito preventivamente di non dare,si fa finta di non sentire,di non comprendere le loro abitudinarie prepotenze,le richieste che risultano provvidenziali per la causa in cui si promette aiuto e sollecitazione dei propri sentimenti, ad un tratto la pazienza scappa e il malcapitato si ribella con veemenza ad un succedersi di situazioni in cui precedentemente si dimostrava un perdente. ma che alla fine anche tradendo il quieto vivere, si dimostrerà vincente per le decisioni prese.Allora coloro che fino a quel momento avevano creduto di poter comandare,ed esercitare la proria individualità a discapito altrui,convinti della propria certezza,ad un tratto si ritroveranno senza una chiusura di sicurezza in cui il loro compito risulterà fallito per sempre..

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