LA FESTA..
C'era uan volta un ricco signore di una nobile famiglia che ogni anno dava una grandiosa festa per il suo compleanno..si mangiava,si ballava,si giocava..etc..ognuno si divertiva come voleva poichè la dimora era grande e poi egli chiamava anche i saltimbanchi e le danzatrici che rallegravano ancora di più tale occasione.Il signore partecipava con entusiasmo e soprattutto preparava con dovizia i particolari delle finalità di divertimento, poichè ogni invitato doveva sentirsi a proprio agio nel divertirsi e nel ricordare quel fausto giorno.Vi erano molte belle dame ma il signore le ammirava tutte senza però sceglierne alcuna in quanto non voleva dividere ciò che gli apparteneva..solo per un giorno concedeva la sua presenza in tal modo per essere festeggiato.Ormai era in avanzata età e non pensava più di ammogliarsi, nè di dare lustro alla casata ..ci avrebbero pensato i nipoti alla sua morte...ma una sera a letto ormai stanco delle libagioni, delle danze etc..nell'ultima festa che aveva dato, il signore riflettè su quanto era accaduto..nulla..nulla lo soddisfaceva pienamente anzi si accorgeva di avere dato tanto e di non aver ricevuto altrettanto..come non aver pensato ai soldi spesi, al lavoro, al pensiero degli anni trascorsi per dare questo sfarzoso ricevimento senza contrapporre un adeguato guadagno morale che gli ricordasse quella giornata?Ora ch'era terminata si accorse di aver dato e non raccolto nulla..gli invitati se n'erano andati terminata la festa come sempre e sarebbero ritornati un altro anno per lo stesso motivo..e a lui cosa restava?Il disturbo,la volontà di divertirsi ,ma in fondo..nulla..che sciocco era stato..doveva premunirsi per ricevere non per dare..così decise di non festeggiare più quel giorno stabilito..avrebbe risparmiato e si sarebbe consolato diversamente..costui non aveva ancora compreso che la responsabilità.l'offerta della sua dimora con tutto il resto, era il dono più elevato che potesse offrire agli altri..fare in modo che essi si divertissero,che trascorressero delle ore liete..questo era il regalo del suo compleanno e non la ricompensa che chiedeva come un senso di appropriazione di quanto non aveva offerto
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