giovedì 24 novembre 2011

L'ESPRESSIONE VERBALE..

Si dice che oggi i tempi siano mutati se li mettiamo a confronto con quelli del passato,allora senz'altro è vero poichè il turpiloquio non esisteva,nè si esprimevano le proprie controversie con tanta volgarità.Anche i giovani quando parlano usano un vocabolario diverso,che comprendono solo loro in cui le parole assumono un vario significato se non usano epitteti irripetibili.Ritengo che siamo andati di male in peggio..il rispetto e la modulazione di frequenza con le espressioni usate un tempo disdicevoli e irriguardose, forse le usava solo un carrettiere...realmente non ho mai sentito neppure tale individuo esprimersi in tal modo, ma così si paragonava il parlare volgare e l'espressione verbale non costruita su basi di dialogo conveniente e riguardevole.Oggi la cattiva parola non conosciuta,l'espressione verbale concepita su basi di un'epoca trascorsa fa sorridere i figli,i nipoti che ci ascoltano con una smorfia che vorrebbe essere un sorrisetto in quanto ci considerano anziani senza un briciolo di apparente gioventù ove tutto è permesso,è lecito per soddisfare la propria ira,la propia veemenza,la singolare declinazione di un verbo che si adatta in modo esplicito alla disinvoltura che appartiene un pò a tutti coloro che hanno un carattere e una disponibilità alla speculazione delle proprie parole per cui la gentilezza,la diversità del dialogo gradevole anche quando si vuole ferire una persona è "obsoleto" se non dimenticato.Un tempo quando si voleva esprimere il proprio disappunto e la concretezza dei nostri pensieri di fronte a coloro che esercitavano una completa libertà di parola nei nostri confronti, si faceva finta di non udire, di non aver compreso, poichè l'indifferenza era considerata il maggior disprezzo..oggi al contrario si deve esprimere tutto il nostro rancore,la nostra rabbia poichè si crede in tal modo, di dare efferatezza alla frase che colpirà l'avversario e non si comprende che la volgarità e il grugnire le parolacce decretano la personalità dell'individuo che diventa sempre più volgare e abbrutito dalla propria lingua..

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