venerdì 4 maggio 2012

NESSUNO HA IL DIRITTO DI FARSI GIUSTIZIA DA SE'

L'uomo in genere quando subisce un torto più o meno grave difficilmente si rivolge a chi di dovere in quanto ritiene che minimizzerebbe l'accaduto o quantomeno se il fatto fosse grave ci vorrebbe molto tempo prima che la giustizia facesse il suo corso...allora con la vista annebbiata,con il sangue in tumulto pensa che solo chi è stato colpito di fronte a questa calamità possa essere il giustiziere preciso e adatto a vendicarsi e a farsi una completa giustizia da sè.Egli non comprende che così facendo commmetterebbe un errore grave in quanto si renderebbe tale e quale a colui che ha trasgredito le norme di civiltà che gli hanno permesso di vivere in una società ove gli altri hanno il diritto umano di essere qualificati diversi dalla sua dirompente rabbia che lo condannerà anche se con le attenuanti del caso, ad una pena che poteva e doveva essere evitata.Certo è comprensibile che chi subisce un torto che sia grave o meno, non possiede più quel "self control" che lo avverte del pericolo a cui va incontro, ma proprio per questa ragione non può e non deve farsi giustizia da solo,altrimenti diventerebbe come gli animali il cui istinto non considera la ragione, nè le conseguenze che ne derivano. Se il torto è minimo allora si puù allontanare colui che ha mancato nei confronti di un altro,ignorando completamente quanto ha colpito l'amicizia che si credeva sincera. In questa società gli uomini che formano una schiera diversa dagli altri hanno come regola..occhio per occhio..dente per dente..e a volte uccidono anche per eccessiva animosità coloro che non c'entrano affatto con la questione in oggetto ma che trovandosi per caso in quel luogo sono stati falciati dai proiettili vendicativi..senza tener conto delle eventuali probabilità di conseguenza che seguiranno la loro impresa e che determineranno la loro pena.Non ho ancora compreso se si nasce delinquenti o lo si diventa per cause inerenti alla crescita dell'individuo..le circostanze familiari,la fame,la volontà paterna che induce il proprio figlio a rubare quello che non possiede,la successiva invidia di essser e di ottenere tutto ciò che arricchisce gli altri,etc..infatti la prima cosa che costoro si comprano dopo aver commesso un delitto è una macchina di notevole cilindrata oppure una motocicletta potente seguita da un orologio di marca che portano con evidenza al polso per farsi notare.ma vi sono anche coloro che da corretti cittadini subiscono un gravissimo torto come quello che per gelosia il compagno o il marito uccide la loro figlia per essere nuovamente liberi..in tal caso la polizia prende le sue responsabilita,ma costoro affermano con convinzione di causa che se li avessero acciuffati prima si sarebbero fatti giustizia da sè..noi li comprendiamo nel loro immenso dolore ma non li possiamo giudicare onesti in quanto se tutti ci comportassimo in tal modo, la legge non esisterebbe più ma sarebbe sostituita da quella della giungla ove fra gli animali tutto è lecito..

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