lunedì 15 luglio 2013

LA DISPERAZIONE

La povertà dei sentimenti si accanisce contro di noi in un turbinio di faville in cui esplode il ritmo del nostro cuore..ci sentiamo abbandonati,non amati,non suffragati dalla nostra stessa anima che si perde nell'emozione dei sensi che si sono dati appuntamento per farci sentire la propria presenza in un vortice senza fine.Questa è la sintonia della disperazione quando essa ci prende con tutte le sue contese di enorme schiera di sincronia dei costumi di ogni specie in cui si avverte la necessità di uscire fuori da queste formule algebriche ove la soluzione è di abbandonarsi alla necessità di sfogarsi con le lacrime poichè si sente la causalità della mancanza d'amore e si domanda al proprio cuore il perchè di tanta amarezza e di grandi rumori che attorniano la propria speranza confondendola con la conoscenza del domani ove il dubbio,l'incertezza e la poca chiarezza fanno di un essere umano una copia alquanto sbiadita della propria immagine.La necessità di sfogarsi è d'uopo, ma non tutti riescono nell'intento sia per il carattere introverso, sia per non dimostrare agli altri quanto si è deboli nell'affrontare la situazione...ma tenersi dentro questa tremenda verità ha un costo elevato che raggiunge l'acme della specifica sentenza di sentirsi soli in un diluvio che ci circonda.Essa ci appare come una signora vestita di nero che ha preso il nostro essere per farne un uso proprio di elevata concentrazione di sentimenti obliati dalla ricorrente dimostrazione del dolore che appanna come un vetro appannato durante la pioggia per la visione di quanto ci circonda.Trovarsi in simili circostanze è una sentenza di enorme e sgradita finalità.. tutti abbiamo provato questo momento.. chi più forte,chi meno doloroso che ha accattivato la presenza di una enorme sentenza di vita..l'abbandono di una futura speranza che potrebbe addolcire la smisurata concretezza dell'azione avvenuta.La disperazione non guarda chi colpisce..come se fosse cieca e gradisca il momento della sua verità..ricchi,poveri,malati sani etc..tutti dobbiamo assaggiare la sua prelibata ed unica scelta di nomi elencati su di un menù il cui costo ci è apparso gravato dalle conseguenze che hanno privato il nostro essere d'amore lasciandoci un conto salato delle vivande che ha preteso di offrirci.L'uomo si domanda il perchè di questa circostanza tanto dolorosa, ma la risposta è sempre la stessa...non si comprende la crudeltà della vita che un attimo prima era carezzevole e poi è diventata amara e senza pietà alcuna.La risposta sta nel dubbio di quanto essa ci ami oppure che avvenga tutto ciò per farci diventare più esperti,più maturi nell'esercizio delle proprie funzioni che a paragone di un filo teso e graduato per l'attacco di un elemento, appare al nostro sguardo contorto e senza amore di speranza..

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