LA TEORIA DEL VOLO
in tali circostanze è tale, che l'uomo "pilota" si sente trasformato ed innalzato con le proprie costruzioni d''esperienza e di volontà, espresse nella chiarezza di ciò che è stato costruito.Egli è talmente sopraffatto dalla sensibilità d'essere solo sopra il terreno sottostante, che tutto gli sembra semplice e poco descrittivo per le circostanze di evoluzioni ottenute, ove l'equilibrio sulla terra è dimostrato dalle azioni espresse con la chiarezza delle conoscenze, ricavate dalle proprie esperienze di vita vissuta...ma in cielo è diverso...l'esperienza è cosi' provata, che si può definire "mortale e non"...dipende dal grado di necessità corporea, stabilito dall'uomo al momento dei vari presupposti presentatigli al traguardo più difficile,nel creare i movimenti di tale costruzione.
L'uomo è sì' fermo "con i piedi per terra"come ho già precisato,ma questo detto non sempre, si accompagna con verità alla sua manifestazione d'essere...poichè in cielo il significato non acquista l'importanza reale terrena, in quanto egli si proclama "vincitore d'acquisto"dello spazio, che si trasforma in soluzione vittoriosa dell'aria.Pertanto, coloro che sono alla guida di ciò che hanno costruito con le proprie mani..si definiscono uomini di granlunga, superiori alla terminologia di scoperte, verso la completezza di chi è fortemente sicuro,di essere nei cieli un conquistatore...
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