mercoledì 30 giugno 2010

IL PROSSIMO

Per noi chi è il PROSSIMO.?.Naturalmente non il successivo, ma coloro che ci circondano,coloro che fanno parte dell'umanità.Anche chi vive lontano in Paesi stranieri fa parte della nostra esistenza..ma l'uomo non considera questa circostanza,anzi prevede che vi sia una frattura insanabile fra quelli che sono diversi per il colore,per la razza,per la religione etc...ma non tutti però sono d'accordo poichè chi possiede la sensibilità umana comprende che la reciproca collaborazione conduce ogni individuo a sentirsi complice degli altri,a sentirsi incluso nella vita degli altri, a dominare il proprio egoismo per la finalità degli altri.Un passo del Vangelo ci dice di "AMARE il PROSSIMO" come noi stessi o ricordando la Parabola del Buon Samaritano...ma noi lo facciamo?Credo proprio di no.. escludendo coloro che hanno donato la vita per gli altri, pochi sono quelli che danno senza ricevere nulla,che aiutano senza domandarsi il perchè,che offrono assistenza a chi ne ha necessità.Il mondo è preso dalle comodità della vita,dalle reciproche confusioni che determinano calamità e condizioni vitali molto dolorose,ma essi si preoccupano della propria esistenza poichè ritengono che tutto debba essere considerato un momento personale,individuale ove si sprigiona la scintilla vitale che darà luogo alle eventuali condizioni che l'esistenza prefigge.L'individuo raramente ama il PROSSIMO che considera estraneo alla sua complicità degli affetti raggiunti e ne difende la" privacy" con la mobilità della causa di coordinamento dei ripetuti sobbalzi che l'esistenza offre..e cerca di sopravvivere con proponimenti d'esclusione da coloro che considera lontani e molto diversi dalla sua cerchia di "speciali figure" che ha scelto per la sua esistenza.Non è certo d'essere sicuro poichè insospettabili sono gl'interventi improvvisi, ma è certo di poterli evitare con la sicurezza dell'uomo che crede nelle proprie forze d'amministrazione umana, in cui sono certamente esclusi gli altri.Questo tipo d'egoismo fa chiudere gli occhi dinnanzi a qualunque avversità,a qualsiasi domanda d'offerta, a eventuali problemi che ciascuno di noi deve pernottare con la certezza di simbiosi personale fino al momento della loro risoluzione...ecco perchè l'intera umanità svolge un compito di solitudine, d'interessi globali, ove si nascondono le varie e sistematiche provviste che la natura offre per chi non ha nulla, per chi chiede e per chi non sa dove reperire la propria vita.Quando si avverte la possibilità di richiesta di un altro che noi consideriamo estraneo alle nostre verità di speculazioni ravvisate e trattenute nei nostri provvedimenti, ci mostriamo indegni di fronte a quelli che indichiamo come fratelli, ma che in conclusione non meritano neanche il nostro condominio di parole e pertanto facciamo finta di non udire il loro pianto di richiesta con la risposta ..Chi sei?Che vuoi?Non ti conosco...

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