venerdì 20 agosto 2010

IL CANTASTORIE..

Un tempo colui che narrava gli avvenimenti con la sinfonia di melodia accentrata sui problemi della società in cui viveva, in rapporto con quella trascorsa veniva chiamato il CANTASTORIE..oggi questo tipo di conferenza musicale non esiste più, poichè ogni avvenimento narra con la specifica raffigurazione di coloro che attraverso la comicità si espropriano degli abiti altrui facendoli propri e imitando con ironia enfatica la disponibile comparizione di chi si riserva il preconcetto dell'apparenza discutibile e e ingannevole del sentito riferimento alla dichiarazione fatta al momento del successo premeditato e non sentito.Chi narra attraverso l'ironia e la parentesi dell'affitto momentaneo dell'immagine altrui, si diverte a moltiplicare i difetti,le testardaggini inflitte agli altri con gli ammonimenti di colui che si riserva in seguito di negare ogni cosa per servire meglio sè stesso.Quelli di un tempo non esistono più..anche con la stampa naturalmente proibita, si cercava d'ignorare l'etichetta del silenzio per raccontare all'essere umano ignaro di quanto succedeva alle sue spalle, le varie combinazioni d'imbroglio pur d'apparire e di far nascere con le relative menzognere sembianze un'informazione del tutto effimera che conteneva i presupposti della verifica allucinante di quanto si offriva di promettere nascondendo naturalmente la prova della sincerità.Oggi i tempi non sono mutati.. è cambiato il mezzo delle narrativa sociale, in quanto come affermavo l'innocenza dei propri misfatti decantata con simboli di promesse e di verifiche non mantenute, dimostrano che l'ignoranza popolare non esiste più..come il CANTASTORIE..ma esiste ancora la verità suffragata dalle parole che recitano coloro che sono avvincenti nelle storie di chi è infame..

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