IL LILLA'..
Vi era un piccolo LILLA'.. era di colore tenue, profumato di un essenza particolare,viveva in una serra di campagna che apparteneva ad un nobile signore che amava i fiori teneramente, ma la sua predilezione era proprio per questo piccolo LILLA'.Gli infondeva gioia poichè quando lo guardava provava tenerezza nel curarlo,tanto i suoi colori erano luminosi e pieni di "finezza".Il fiore conosceva le mani del padrone e si sentiva felice quando lui e non altri,lo sottoponevano a cure specialli..come il modo d'interrare altra terra per concimarlo meglio,oppure una piccola ferita nei rami per produrre tanti piccoli LILLA' attraverso gli innesti.Il fiore si sentiva amato,sentiva d'occupare un posto speciale nel cuore del nobile signore in quanto ne avvertiva la sensibilità del suo cuore,ma ne avrebbe voluto conquistare la vita completa ed intera,poichè lo vedeva solo al mattino durante le poche ore della sua visita quotidiana ch'egli prestava alle sue piante..ma purtroppo esso viveva nella serra e nessuno lo "trasportava" in casa in modo d'assistere alla quotidianeità di chi amava..era "fisso,immobile" nel terreno,costretto in un vaso e non poteva quindi spostarsi con la sua volontà,se non con le mani dell'uomo..ma costui se ne prendeva cura, ma poi riteneva che il luogo stabile e "veritiero" fosse la serra.ove esso era protetto e governato con attenzione.L'uomo non comprendeva il linguaggio dei fiori che si esprimevano con amore,crescendo in bellezza ed armonia..ma non parlavano,poichè non essendo dotati di parola era in tal modo che esprimevano la loro gioia e il loro affetto,donando sè stessi se non attraverso l'apparenza della loro bellezza nella luce dei loro colori.L'uomo quindi non conosceva la sofferenza del LILLA' nel vivergli lontano, mentre esso avrebbe voluto partecipare e conoscere ogni movimento e ogni momento della sua giornata.essendo purtroppo costretto a vivere relegato in quel luogo da "recluso" insieme ad altri della sue specie..si,protetto,curato ma con tristezza nel suo cuore,ove non vi erano "interferenze" alla sua crescita,ma solitudine poichè privato dell'amore verso il quale chiedeva solo "permanenza di vita insieme"..Un giorno avvenne un piccolo incidente..la mano estranea di un fanciullo,forse parente del nobile signore,prese un coltellino che si trovava sul ripiano di un tavolo,lì accanto ove vi erano gli attrezzi del giardinaggio e incise con numerosi tagli il piccolo stelo del fiore che pur soffrendo terribilmente,si attaccava con tenacia alla vita..non voleva essere strappato e cadere sul terreno privo di vita..mentre si chiedeva il perchè gli avessere fatto tanto male..era così bello e gentile,cresceva in armonia e donava felicità a chi lo ammirava e gioia nel cuore..ma un fanciullo nella sua "finezza d'età"forse per provare la sua capacità di violenza,lo aveva ferito,quasi tramortito e abbandonato al suo destino...ora aspettava la mano del padrone che lo avrebbe definitivamente staccato dal suo stelo,ma ecco che ad un tratto..si sentì curato e con un filo legato ad un altro fiore simile a lui,per renderlo più forte e più tenace..affinchè vivesse e non morisse.La mano del nobile signore lo aveva aiutato,fatto rivivere,non più solo,ma con un cuore simile al suo..lo aveva suturato nelle sue piccole ferite,legandolo ad un suo simile,affinchè potesse continuare a vivere e non a morire..quando si chiama la Provvidenza.Forse senza la mano nemica,sarebbe stato sì bello,ma tanto solo e non avrebbe conosciuto il vero amore..quello che aiuta nelle difficoltà..talvolta anche mortali,quello che unisce due cuori all'estremo delle loro forze per dare coraggio,nuova direzione di vita futura,nuova speranza di sopravvivenza,ma questa volta "in due" poichè la sofferenza di un altro,spiega talvolta la vita stessa che non si comprende ma si distrugge quando si chiede al SIGNORE di togliercela..ma attraverso la quale EGLI ci rende consapevoli d'essere prediletti nel SUO CUORE..
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