domenica 13 marzo 2011

L'AMORE..

Ho giò scritto di questo sentimento, ma avverto ancora delle perplessità, delle imprecisazioni su quanto concerne l'importanza di questa parola sussurrata dalle labbra e avvertita nel cuore.Molti la proferiscono con puntale leggerezza in cui sembra che si offrano continuamente in un'elargizione di sè senza costruire la necessità di rilevare la propria personalità in cui è racchiusa la completezza dell'essere.Per gli uomini questa sensibilità immensa poichè detta e insegna le leggi dell'esistenza umana, prevale su ogni azione, su ogni chiarimento compiuto a proprio favore in quanto la sua grandezza d'immagine è compresa nella sua chiarezza d'essere viva e presente in ogni istante della vita a cui si dà la necessaria virtù di chiamata alla sicurezza e al piacere che si nutre verso di essa.Pochi comprendono che ciò che conservano nel cuore è una similitudine dell'immagine, con la riflessione mancata dell'altruismo poichè il possesso,la mente e la defraudata circostanza non amnistiata dei propri progetti non avvveratisi, fanno concludere che nulla è avvenuto..che nulla ha valore..che nulla è stato recepito..solo il soggetto in questione si avvale di ogni circostanza,di ogni pregiudizio,di ogni sconfitta per avvalorare e dichiarare d'essere stato escluso da questa prelibata occasione in cui egli aveva riposto la sua completezza dell'esistenza agognata,dovuta e reclamata.Ma costui non ammette che forse la sua ribellione ai canoni dell'importanza dettati dalla conquista della parola stessa, non sono stati seguiti,nè presentati,nè offerti con chi gli era caro prevedesse e si aspettasse che fosse in realtà..che forse quelle che egli riteneva azioni imprescindibili dai suoi comportamenti erano da considerarsi in una dimensione di grande ed elevata opportunità confondendo i vizi con le virtù.manipolando con strategie amorose e di gelosia dirompente la conquista ottenuta e non armonizzata con l'esistenza della propria anima.Chi nella vita si aspetta in cambio della propria certezza d'amare senza alcun limite, una risposta altrettanto considerevole è da giudicare uno sciocco..vi è sempre chi ama meno e chi ama di più.. ma quando il sentimento provato non dà tregua di tranquillità dei sensi,della ragione e dell' opportunità di replica con sè stessi, allora è meglio sopportare che vivere senza l'amato bene, affinchè l'esiguità della circostanza si spenga piano piano senza traumi o vendette reciproche che dimostreranno quanto poco si è amato e quanto nulla si è dichiarato.A volte l'amore può essere tradito in mille modi..con l'evasione verso altri lidi,con la mancanza di contatto sia sensistivo che dimostrativo..ma se la personalità di chi ama avvince sè stesso in una spirale di sincere affezioni, allora si dichiarerà la propria estromissione da una circostanza sofferta al culmine e si cercherà una ragione per tale allontanamento in cui non prevarrà la certezza di un avvenire ibrido e spento in ogni senso..altrimenti in altre occasioni meno rilevanti si cercherà di sopportare ritenendo che la persona che si ama difficilmente potrà essere sostituita nel proprio cuore.A nulla valgono i ricordi nei cui rimpianti esiste il prima e dopo e non la considerazione dell'inconcialibilità non avvertita poichè la sofferenza acuita dal sentimento d'egoismo, darà una rappresentazione di una commedia recitata e non creduta tale, ma vissuta come tale..

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