martedì 31 maggio 2011
lunedì 30 maggio 2011
LA RESPONSABILITA'..
Ognuno di noi alla nascita si assume una responsabilità..quella di cercare di sopravvivere..in seguito verranno le altre..crescere con clemenza dei diritti che si protrarranno fino al termine della vita,adoperare il cuore e la mente sia a proprio favore per maturare l'eventuale crescita, sia per aiutare e conferire agli altri quella stima e quel rispetto dovuto alla nostra persona e ricambiato con armonia e fiducia.Essere responsabili di noi stessi risulta un cammino alquanto impervio, poichè si dovrà mantenere un tenore di vita onesto e accettabile nella società in maniera tale da essere coadiuvati sia negli affetti, che nel lavoro.Fin da ragazzi questo termine ci accompagna per stroncare quelle scalfitture che potrebbero compromettere il nostro equilibrio e la nostra persona.Lo studio,l'obbedienza nei varii compiti che ci verranno assegnati,le buone amicizie che si protrarranno fino alla tarda età,l'aiuto offerto a coloro che ne avranno necessità..etc.la scelta degli affetti che ci accompagneranno nella nostra vita affinchè siano duraturi e permanenti in modo tale da poterci confidare e aiutare reciprocamente nelle diverse difficoltà,nel lavoro in cui dovremo esprimere i risultati ottenuti precedentemente,la crescita dei figli etc..in breve risulta che questo concetto non termina mai, poichè anche con la morte abbiamo una grande responsabilità..quella d'essere stati onesti e comprensivi con gli altri per essere ricordati con amore.Non dobbiamo tralasciare coloro che ci vengono affidati durante il percorso della nostra esistenza..i figli a cui provvederemo con parsimonia di denaro, ma con tanto affetto facendo loro comprendere che siamo sempre accanto anche nelle difficoltà a cui andranno incontro..soprattutto quando le situazioni a volte precipitano,ai nostri anziani genitori che ci hanno dato la possibilità d'esistere,agli amici che nelle nostre difficoltà hanno dimostrato lo stesso affetto.ai nostri superiori mantenendo un contegno riservato e preciso di ciò che era il nostro compito da cui scaturiva la condizione di mantenimento proprio e familiare etc...Tante sono le responsabilità della vita..anche quando diamo ospitalità ad una bestiola il nostro patto è quello di tenerlo con affetto e tanto amore offrendogli cibo e cure nella nostra casa fino a che vivrà con tenerezza adeguata,senza in seguito abbandonarlo per le nostre convenienze..e se i nostri affari andranno a rotoli,ci sarà la responsabilità di cercare una strada diversa ma coerente al nostro personaggio, che ci sia d'aiuto e non di traversie future nelle quali ci potremo trovare in guai peggiori. Mia madre quando ero ragazza, mi ammoniva durante l'uscita con gli amici..di lasciare a casa i problemi eventuali che si prospettavano nella mia mente e nella mia esistenza mettendo allegoricamente sulle mie labbra le forcelle della biancheria stesa, in modo da sorridere e conversare con allegria dimostrando di gradire la buona compagnia che mi veniva offerta..anche questa risulta un'apparente ma importante responsabilità educativa..come quella di scegliersi in futuro gli amici.di professare una carriera adatta alla formazione propria per un'evoluzione che ci condurrà verso un percorso a noi gradito e con la scelta appropriata di una famiglia..d'essere privi di minacce e di risposte che potrebbero condurci alla probabilità di accuse gravi o di finalità disastrose..ma tacere anche se la nostra causa risulta ragionevole e precisa con conseguenti teorie esposte,senza arrivare agli atti estremi che racchiudono un'enorme gravità per la nostra quiete di vita..Se le necessità dei nostri cari vanno male,essi a volte ci accusano dei loro errori manifestando la propria ineluttabilità per la causalità dei consigli non adeguati, nè offerti durante la loro esistenza..allora noi dovremmo cercare di persuaderli con la dolcezza delle nostre parole donando ancora promettenti misure di sicurezza per alleviare i singoli problemi in modo tale da sollevarli sì, dai loro compiti ma facendo comprendere con calma e possibilità di errata immagine la loro colpevolezza.Dovremmo cercare di mantenerci onesti di fronte a profferte di denaro che ci farebbero sì migliorare la nostra abituale condizione di vita, ma che ci condurrebbero su una strada irta di pericoli e di contraccambi che diventerebbero via via sempre più pericolosi e non adeguati alla società di cui facciamo parte...La vita è dura per tutti, soprattutto oggi ove la partecipazione alla tavola rotonda di re ARTU' sarebbe un'utopia oltre che una leggenda..ma noi all'unisono dovremmo essere pronti a sfoderare la spada dell'onestà e della stima conclamata da coloro che ci circondano, per difenderci dai colpi che la vita ci dona..
domenica 29 maggio 2011
MINACCE E FIERI ACCENTI..
Era una frase pronunciata da mia madre quando qualcuno di noi riceveva un torto e prometteva una rivalsa senza riflettere su quello a cui si andava incontro.Nella vita quasi sempre riceviamo dei torti più o meno gravi e noi decidiamo di passare al contrattacco appunto con MINACCE E FIERI ACCENTI in cui sono comprese naturalmente le azioni di difesa alquanto discutibili accompagnate da parole minacciose in cui tentiamo di spaventare chi ha cercato di colpirci oppure coloro che ci hanno fatto del male.E' pur vero che l'indignazione è tale che in quei momenti il "fair play" risulta difficile, come abbozzare con un lieve sorriso di sopportazione momentanea per dimostrare di non aver sentito o capito il torto o l'ingiuria ricevuta..ma col passare del tempo quei momenti di dolore ci appaiono meno inclini alla vendetta poichè raggiungiamo la considerazione che costoro valgono molto poco e che appunto non vale la pena di mostrare l'offesa ricevuta..Mia madre soleva dire che ..'L'INDIFFERENZA E' IL MAGGIOR DISPREZZO..è vero,ma difficile da applicarsi quando il nostro animo è in subbuglio nel momento in cui vorremmo colpire l'avversario in mille modi diversi..ma che se al contrario porgessimo come si suol dire, l'altra guancia senza dimostrare d'essere stati colpiti dalle parole o dai gesti crudeli con la nostra indifferenza, metteremo k.o l'avversario..il quale si domanderebbe se ci ha distrutto nel cuore oppure con le sue offensive parole non si è spiegato bene.Naturalmente ciò detto vale per le minacce ma con i gesti violenti cosa fare? Andare via facendo finta che i colpi ricevuti siano state delle carezze non acuite e chi ce le ha donate poichè non consideriamo quelle di un uomo da noi non stimato tale,per cui non vale la pena venire alle vie di fatto, nè ad addivenire ad un confronto che potrebbe risultare pericoloso.L'umanità difficilmente segue queste strade che conducono alla perfezione di sè stessi,in quanto si sa la prospettiva di difesa intesa in qualunque modo, risulta inevitabile nel carattere dell'uomo che difficilmente riesce a calmare i propri nervi e le proprie stimolazioni che sorgono spontaneamente per accapparrarsi la rivincita su coloro che si spingono oltre il "viver sociale" da cui derivano incidenti di ogni sorta da quello più lieve a quello mortale..con la scusante..mi sono difeso..e non sono riuscito a sedare gli istinti che se anche mi ammonivano a non competere in una lotta di reclamo alle offese ricevute..non ho potuto resistere nel farmi le mie ragioni Anche le minacce e i fieri accenti, ossia le previsioni future amare che si potrebbero pronunciare risulterebbero evoluzioni della voce, emettendo suoni spiacevoli alle nostre orecchie per coloro che non esistono più nella nostra vita...
giovedì 26 maggio 2011
"SURSUM CORDA"..
E' una preghiera al SIGNORE d'incoraggiamento usata nel rito della Chiesa in lingua latina.Il significato è ben preciso..siate forti,non vi abbandonate alle tristezze, ai ricordi dolorosi,ma rivolgete a voi stessi un incoraggiamento d'incitazione alla gioia di abbandonare tristi situazioni poichè una soluzione troverete...così nella vita di ogni uomo il cuore dovrebbe trovare quella pace e quella serenità che gli prometta oppure che gli faccia vedere e auspicare un'esistenza migliore in cui sono compresi quei desideri che al momento appaiono molto lontani dalla sua richiesta d'offerta e che non spera di ottenere più.Non è esatta questa decisione.. se egli sarà continuativo nella speranza di un miglioramento e questa speranza non lo abbanonerà le cose muteranno poichè la sua fducia è stata totale e perseverante.In caso contrario egli agirà d'impulso credendo che sia la cosa migliore da farsi e di abbreviare il percorso ritenuto negativo e doloroso poichè l'attesa lo rende nervoso e non tanto sicuro dell'attuazione della circostanza in cui si trova.Molte volte agire d'impulso risulta un male e le conseguenze sono deludenti all'aspettativa..ma non tutti purtroppo hanno il carattere della pazienza in cui si trasmette la probabilità di ottenere in un preciso momento, quello che appare lontano da verificarsi.La vita ci conduce a volte verso mete errate per non discutere con noi i metodi da adottare, con la perspicacia della situazione poichè in quel preciso istante tutto ci appare impossibile da risolvere..ma che ad un tratto col trascorrere del tempo,il proprio tormento dei nervi si attenua e si avverte sempre di meno il dolore acuito in quei determinati istanti della prova di noi stessi..della prova di essere forti e di guardare al futuro dicendo..il tempo cambierà molte cose e ciò che oggi si mostra impossibile e deleterio per le propria situazione, in seguito si chiarirà alla nostra esistenza in un momento ben preciso e da tanto auspicato..
mercoledì 25 maggio 2011
IL DESIDERIO D'EVASIONE..
In una piccola dimora abitava un uccellino in gabbia..non era nato così ma non ricordava più il suo passato mentre il desiderio d' essere libero come i suoi simili diventava un'ossessione e precisava con dolore la sua vita da recluso.Eppure era amato,trattato con mille moine, il cibo e l'acqua fresca non dimenticavano mai di porgerglieli nelle sue vaschette,ma..guardava il cielo e rifletteva sulla sua sorte.A volte qualche amico si posava sul davanzale della finestra e chiacchierava un pò con lui,altre volte andavano di fretta soprattutto quando il tempo era caldo allora cercavano cibo e allegria altrove.Un giorno la servetta mentre cambiava l'acqua dimenticò di chiudere lo sportello della gabbia e l'uccello ne approfittò per volare fuori dalla finestra ch'era rimasta aperta.Ora si sentiva felice..pensò che la libertà è un insieme di sensazioni stupende..incominciò a volare verso il mare..ne aveva sentito parlare ma non l'aveva mai visto.Arrivato sulla spiaggia andò a bere l'acqua..era salata pensò..meglio quella di casa..doveva procurarsi il cibo e così andò sul davanzale di un'altra finestra sperando in qualche briciola di pane ..ma nulla..intanto il tempo cambiava e gocce di pioggia cominciavano a cadere giù dal cielo..allora si riparò sotto una tettoia e attese..quand'ecco arrivare un altro uccello quasi simile a lui..cercava di non bagnarsi troppo,cibo e un pò di compagnia.Così seppe della sua sorte e raccontando delle sue avventure si era quasi al tramonto..pioveva a dirotto,lo stomaco ormai si faceva sentire e tutti e due si misero l'uno accanto all'altra poichè di una femmina si trattava, per riscaldarsi un po'.Il nostro uccello narrò della sua prigionia ma di quanto affetto aveva in cambio,l'ora dei pasti veniva rispettata e la famiglia gli faceva le "coccole"..quasi quasi rimpiangeva la sua cattività.Il pensiero di entrambi fu unico..si guardarono negli occhi e compresero la verità.La pioggia era quasi cessata,ma non importava..volarono l'una seguendo l'altro e furono dinnanzi alla cara finestra..con il becco richiamarono l'attenzione dei presenti e furono di nuovo in gabbia..finalmente contenti di affidarsi nelle mani di coloro che li amavano.A volte nella vita l'abitudine sembra una prigione da cui non si può evadere..ma riflettendoci l'evasione potrebbe costare la vita a sè stessi e agli altri..
LE COSE CHE NON TI ASPETTI,,
QUANTE VOLTE NELLE NOSTRA VITA ABBIAMO AVUTO DELLE SORPRESE PER DEGLI AVVENIMENTI ORMAI DECISI DALLA NOSTRA RAGIONE E DALLE VICENDE ACCADUTE PER CUI NON SPERAVAMO PIU' CHE SI REALIZZASSERO..MA ALL'IMPROVVISO SI SONO VERIFICATE SITUAZIONI MALGRADO IL NOSTRO ABBANDONO DEFINITIVO ALL'IDEA CHE POTESSE ACCADERE QUANTO DESIDERAVAMO..MOLTE VOLTE EPPURE..C'era una volta una grande fioriera che era posta sul davanzale di una terrazza insieme ad altre della sua specie.Essa non si sentiva diversa..anche i fiori erano della stessa specie delle altre, forse un pò più accurati..almeno così' le sembrava.Essa sapeva che sarebbe stata in quel luogo per diverso tempo poichè la sua padrona adorava i fiori e li curava con amore Una notte un calabrone forse indispettito per fatti suoi, si appoggiò sui fiori di quella fioriera e li piegò col suo peso..non si accorse di quanto dolore provocasse..non ci faceva caso era assorto nei suoi pensieri,oppure la sua prepotenza non conosceva limiti, ma la fioriera si..e diceva fra sè e sè..domani la padrona li troverà spenti e cambierà la loro sorte..eppure dinnanzi ai miei occhi essi erano quasi più belli di me..ma la sorte avversa li ha mutati.. peccato...Dopo alcune ore venne giù una grande pioggia e la fioriera era molto preoccupata poichè vi fu anche una forte grandinata..pensava che se fossero stati distrutti tutti i fiori la padrona li avrebbe tolti poichè da tempo ascoltava le sue parole di stanchezza nell'avere una grande cura delle sue piante pur amandole tantissimo..ma la padrona andò come tutte le mattine per vedere il danno che il temporale aveva causato per la forte grandinata.. i fiori si erano tutti piegati sullo stelo.. era una desolazione guardare l'accaduto..la padrona trasse un sospiro di dolore, ma li amava tanto e non riuscì a rinunciare ai suoi fiori, bensì ne piantò degli altri e la fioriera rimase al suo posto contenta e felice d'essere uguale finalmente alla altre con i ranuncoli piantati.Mai disperare..alle volte un grandinata o un temporale possono cambiare la vita di chiunque anche di coloro che hanno perso la speranza..e le vicende che appaiono più complicate possono dipanarsi con l'aiuto di entrambi..basta volerlo..
L'UOVO DI PASQUA..
IN UN NEGOZIO DI DOLCIUMI VI ERA UN BELL'UOVO DI PASQUA..ERA DI CIOCCOLATO FONDENTE E RIFINITO CON MOLTI ORNAMENTI FATTI DI CONFETTINI COLORATI CHE INDICAVANO GLI AUGURI PER LA FESTA,AL CENTRO ERA RAFFIGURATA UNA DELIZIOSA COLOMBA COL RAMOSCELLO D'ULIVO IN BOCCA.L'UOVO SAPEVA NATURALMENTE D'ESSERE IL PIU' BELLO ALTO ED ORNATO DI FRONTE AGLI ALTRI E SI RIMIRAVA NELLA VETRINA ..MA NESSUNO RIUSCIVA A COMPRARLO POICHE' COSTAVA TROPPO.ACCANTO A LUI VI ERA UN DELIZIOSO SEPPUR PICCOLO UOVO DI COLORE ROSA CHE DICEVA "APRITEMI E TROVERETE UNA RICCA SORPRESA"..ERA GRAZIOSO A VEDERSI E COSTAVA MENO DELL'ALTRO.MA COME ACCADE NELLA VITA DEGLI UOMINI COSI ACCADE FRA LE COSE COSTRUITE CON LA FANTASIA, L'UOVO ROSA SI ERA INVAGHITA COME LE ALTRE DI QUELLO GRANDE.TUTTE SAPEVANO DI VIVERE POCO IN QUANTO SAREBBERO STATE COMPRATE E MANGIATE, MA IL LORO TEMPO ANCHE SE SCONTATO FACEVA LA CHIAREZZA DEI LORO SENTIMENTI ACUITI DA TALE BELLEZZA.UN GIORNO UN RICCO SIGNORE ENTRO' NEL NEGOZIO..TUTTI ERANO CON IL FIATO SOSPESO POICHE' ERANO CONVINTI CHE AVREBBE ACQUISTATO L'UOVO DEI LORO SOGNI..MA INVECE CONTRARIAMENTE ALLE PREVISIONI,L'UOMO ACQUISTO' QUELLO ROSA NON PER IL PREZZO, MA PERCHE' SI ADATTAVA PER LA SUA COLORITURA ALLA SUA NIPOTINA.FU INCARTATO E PORTATO VIA..QUANTO DOLORE PER LE ALTRE.. MA POI PENSARONO CHE IL LORO SOGNO ERA SEMPRE LI E SE N''ERA ANDATA UNA RIVALE D'ATTENZIONI..AD UNA AD UNA FURONO VENDUTE.. E RIMASE INFINE SOLO QUELLO GRANDE. ALLORA IL DOLCIERE SE LO PORTO' A CASA PER FESTEGGIARE LA PASQUA CON I SUOI CARI..MA NON EBBE IL CORAGGIO DI MANGIARLO TANTO ERA BELLO E QUINDI NE MANGIO' UN ALTRO AL SUO POSTO UGUALMENTE PREZIOSO..L'UOVO GRANDE ERA SEMPRE LI' IN BELLA MOSTRA, MA SI SENTIVA TANTO SOLO SENZA LE SUE AMICHE CHE GLI DIMOSTRAVANO QUANTO FOSSE CARO AI LORO OCCHI... TANTO SOLO..POICHE' CIO' ACCADE A CHI SI SENTE SUPERIORE AGLI ALTRI..BELLO,AMMIRATO,DESIDERATO MA ALLA FINE NON COMPRESO E TANTO SOLO..
LA GITA..
ERA IL TEMPO DI PASQUA.. PRECISAMENTE IL LUNEDI' IN ALBIS E OGNUNO CERCAVA DI ANDARE A GODERSI LA BELLA GIORNATA CON I PARENTI E GLI AMICI.INFATTI PREPARATI I BAGAGLI SI AVVIARONO VERSO LA CAMPAGNA,MENTRE ALTRI PREFERIRONO IL MARE O LA MONTAGNA.LA GIORNATA ERA STUPENDA E TUTTI SI SENTIVANO ALLEGRI, SENZA PROBLEMI DI LAVORO E SENZA PROBLEMI DI TEMPO.ARRIVATI NEL LUOGO SCELTO ALCUNI SI MISERO IL COSTUME PER FARE IL BAGNO,.ALTRI ESSENDO IN MONTAGNA SI RECARONO SULLA CIMA DEL MONTE VICINO,ALTRI SI MISERO SDRAIATI SULL'ERBA A PRENDERE IL SOLE.TUTTI ERANO FELICI E TUTTI SI SENTIVANO RALLEGRATI PER LA FINALITA' D'ESSERE INSIEME E BEN PROVVISTI DI CIBO.NEL PRIMO POMERIFGGIO IL TEMPO CAMBIO'..UN FORTE TEMPORALE SI ABBATTE' IN TUTTI QUEI LUOGHI..CHI ERA ANDATO AL MARE SI COPRI' IN FRETTA E SALI' IN MACCHINA, COME FECERO ANCHE GLI ALTRI E MOLTO A MALINCUORE SE NE TORNARONO A CASA.LA STUPENDA GIORNATA COSI' BELLA ERA PURTROPPO DURATA POCO E ADESSO SI RITROVARONO SOLI SENZA PARENTI O AMICI NELLE LORO ABUITAZIONI..COSA PUO' FARE UN TEMPORALE..COSI' ACCADE NELLA VITA DI OGNUNO QUANDO LE ASPIRAZIONI SEMBANO VENIRTI INCONTRO E POI AD UN TRATTO SENZA UN MOTIVO PRECISO SFUGGONO AL TUO PENSIERO..NELLA VITA NON TUTTO PROCEDE SECONDO I PROPRI DESIDERI PURTROPPO ..A VOLTE ESSI SI ESAUDISCONO SENZA LA NOSTRA VOLONTA'..ALLTRE VOLTE AL CONTRARIO SEMBRA CHE LA CATTIVA SORTE SORRIDA ALLE NOSTRE SPALLE..MA CHI HA PAZIENZA..CHI COSTRUISCE LE PROPRIE ESIGENZE CON RISPETTO E SEMPLICITA' D'INTENTI VEDRA' LA LUCE DI QUANTO HA ATTESO..
LA SPARIZIONE..
QUANDO SCOMPARE UNA PERSONA ,UNA FELICITA' NASCOSTA O QUALCOSA A CUI TENEVAMO TANTO..IL NOSTRO CUORE BATTE CON RITMI FRENETICI..NATURALMENTE OGNI FINALITA' HA UN VALORE DIVERSO..SE CI VIENE A MANCARE UN AFFETTO, UNA FELICITA' APPARENTE IL DOLORE E' IMMENSO..MA ANCHE SE NON TROVIAMO PIU' QUALCOSA CHE E' CARA ALLA NOSTRA VITA ALLORA CI SENTIAMO PIU SOLI E NON AVVERTIAMO QUELLA SERENITA' CHE CI AIUTA NELL'ESISTENZA UMANA..C'ERA UNA VOLTA UN PICCOLO FURETTO CHE SI AGGIRAVA PER IL BOSCO CERCANDO UN PO' DI CIBO..AVEVA FAME POICHE' ERANO TRASCORSE MOLTE ORE DA QUANDO NON AVEVA MANGIATO ..ERA SOLO, LA SUA FAMIGLIA NON LA VEDEVA ORMAI DA MOLTO TEMPO E CHISSA' SE ERANO ANCORA VIVI, LUI SE N'ERA ANDATO PER LA SUA STRADA E COL TEMPO AVEVA COMPRESO L'ERRORE COMMESSO..QUANTA SOLITUDINE E QUANTA TRISTEZZA VI ERA NEL SUO CUORE..NON AVEVA UNA COMPAGNA MA SOLO DISTRAZIONI MOMENTANEE CHE NON TROVAVANO POSTO NEL SUO ANIMO.. MA CERCAVA UNA COMPAGNIA QUALCUNO DI CUI FIDARSI E A CUI CONFIDARE I SUOI MOMENTI D'ABBANDONO..MA L'ESPERIENZA FATTA GLI AVEVA INSEGNATO QUANTO POCO CALORE E QUANTA GELOSIA UNITA ALL'INVIDIA ESISTEVANO NEL MONDO.EPPURE IL FURETTO NON FACEVA MALE A NESSUNO,SE NE STAVA IN DISPARTE FECENDOSI I FATTI SUOI..RARAMENTE CHIEDEVA AIUTO POICHE' CERCAVA DI SBRIGARSELA DA SOLO..MA ECCO APPARIRE NEL BOSCO UNA FURETTA CHE CERCAVA CIBO COME LUI..SI GUARDARONO E COMPRESERO D'AVER FAME..ALLORA IL FURETTO CERCO' DI PARLARLE MENTRE CERCAVA QUALCOSA DA MANGIARE MA L'ALTRA NON GLI DAVA RETTA E CONTINUAVA PER I FATTI SUOI.AD UN TRATTO L'ANIMALE TROVO' DEL CIBO MA L'ISTINTO VENNE FRENATO.. QUELLO DEL DOMINIO,DELLA PREROGATIVA D'ESSERE PIU' BRAVO E CEDETTE IL CIBO ALLA SUA STESSA SPECIE CHE ASPETTAVA QUEL MOMENTO..INFATTI APPENA SAZIATA SE NE ANDO' PER LA SUA STRADA E IL FURETTO RIMASE SOLO COME SEMPRE.. SOLO E ABBANDONATO..PER UN MOMENTO AVEVA CREDUTO,AVEVA SPERATO CHE IL MONDO LO ABBRACCIASSE.. MA NULLA.. ERA DI NUOVO SOLO E PER GIUNTA AFFAMATO..TIRO' UN SOSPIRO E SE NE ANDO' COME SEMPRE IN CERCA DI ALTRO CIBO..NEL MONDO AVVIENE COSI'..A VOLTE LE CAUSE SONO DIVERSE,A VOLTE LA FORTUNA TI CERCA..MA A VOLTE E' PURTROPPO.. RARAMENTE..POICHE' L'UOMO E' EGOISTA E CRUDELE..NON SI RICORDA CHE LA SUA ESISTENZA E' COMPLICE DI QUELLA ALTRUI E SE NE DIMENTICA PER FAVORIRE SE' STESSO..MA QUANDO SE NE ACCORGE E' ORMAI TROPPO TARDI..
IL PLENILUNIO..
C'ERA UNA VOLTA LA LUCE DELLA LUNA CHE SI CHIAMAVA PLENILUNIO..COSTUI SI CHIEDEVA IL PERCHE' NEL CIELO ERA NOTATO SOLO DI SERA MENTRE DI GIORNO PUR ESSENDOCI, NESSUNO LO NOTAVA..VOLEVA ESSERE VISTO SEMPRE ANCHE QUANDO IL SOLE SORGEVA E GLI UOMINI GUARDAVANO LO SPETTACOLO DELLA NATURA.LA LUNA CONOSCEVA IL SUO CARATTERE MA POICHE' NON SI POTEVA DISTACCARE DA ESSO IN QUANTO ERANO UN TUTT'UNO, NON SI PREOCCUPAVA MOLTO.MA UNA SERA CHE IL PLENILUNIO ERA IN UN MOMENTO DI SENSIBILITA' DISPETTOSA..SI SPENSE AD UN TRATTO.LA LUNA RIMASE PRIVA DELLA SUA CORNICE DI LUCE E SI CHIESE IL PERCHE' DI TALE CHIUSURA CON LA STESSA VITA CHE ERA STATA DATA AD AMBEDUE..SI APPARTENEVANO EPPURE ORA SI SENTIVA SOLA..IL PLENILUNIO NON AVEVA ANCORA COMPRESO CHE SULLA TERRA CON LE STELLE E CON LA LUCE ARTIFICIALE,GLI UOMINI SI CHIUDEVANO NEI LORO COMPITI UGUALMENTE,CHE ANCHE DURANTE UN TEMPORALE ESSI ACCENDEVANO LA LUCE DELLE LORO LAMPADE E COMPIVANO LE LORO MANSIONI ALLO STESSO MODO.SOLO LA LUNA SI SENTIVA DEFRAUDATA DALLA SUA MANCANZA..E DOPO UN PO' ANCHE'ESSO COMPRESE L'INUTILITA' DELLA SUA BRAVATA.ADESSO ERA PRIVO DI SE',SENZA PIU' GODERE DELLA SUA IMMAGINE,SENZA LA SUA NATURA PER CUI ERA STATO CREATO..ALLORA CON UN SOSPIRO DI SOLLIEVO SI RIACCESE DANDO GIOIA ALLA LUNA CHE NON SI SENTIVA PIU' SOLA MA CON CHI ERA STATO CREATO INSIEME AD ESSA.ANCHE IL PLENILUNIO ERA FELICE D'ESSERE TORNATO, POICHE' COMPRESE D'ESSERE VIVO..CHI NELLA VITA SI SPEGNE PER CAUSE CHE CREDE VALIDE PER LA PROPRIA NATURA DI UOMO NON DOVRA' CHIUDERSI NEL SUO MALUMORE CON L'ISITINTO CHE IN SEGUITO GLI ALTRI VERRANNO A CERCARLO..MA ESSERE COSTANTE E APERTO ALLE VICENDE DI CUI SENTE LA SOFFERENZA, POICHE' LA VITA CHE E' IN LUI DIVENTI COME IL PLENILUNIO DELLA SUA ESISTENZA..E NON DOVRA' RAMMARICARSI DELLE SUE SOFFERENZE MA GUARDARE ALLA SUA VALIDITA' D'ESSERE VIVO..
LA CORNICE..
QUANDO VI E' UN QUADRO,UNA FOTOGRAFIA,UNO SPECCHIO, LA CORNICE LO ORNA MAGGIORMENTE E IN QUESTO CASO NARRIAMO DI QUELLA DI UNO SPECCHIO.ERA DORATA E APPARISCENTE POICHE' DOVEVA DARE LUSTRO ALLO SPECCHIO CHE ERA POSTO ALL'INGRESSO DI UN'ABITAZIONE.ESSA SAPEVA D'ESSERE APPREZZATA POICHE' ASCOLTAVA I COMMENTI QUANDO SI RIMIRAVANO E DICEVANO CHE ERA ANTICA E CONFERIVA UN ASPETTO SINGOLARE.ERA APPASSIONATA DI CONSERVAZIONE PER LA STRUTTURA DELLO SPECCHIO..GUAI SE IL CHIODO NON ERA CONFICCATO BENE..LO SPECCHIO SAREBBE CADUTO A TERRA E SI SAREBBE ROTTO MENTRE A LEI SAREBBE TOCCATA LA SORTE DI ROMPERSI E CHISSA' QUALE TRGEDIA SAREBBE ACCADUTA..COSI' AVEVA SENTITO DIRE.LO SPECCHIO SAPEVA DELLA SUA VANITA' E DELLA SUA SUPERSTIZIONE,MA SORRIDEVA DEI SUOI PICCOLI PROBLEMI.MA UN GIORNO FORSE TOGLIENDO LA POLVERE CON FORZA SPECIFICA,LO SPECCHIO CADDE A TERRA..NON SI RUPPE PER MIRACOLO MA LA CORNICE SI SPEZZO' IN TRE PARTI..ESSA GEMEVA PER IL SUO STATO.SAREBBE STATA SOSTITUITA E MESSA DA PARTE IN UN CASSETTO PER POI CHISSA' QUANDO, ESSERE RIPARATA..COSI' PENSAVA MENTRE SI LAMENTAVA..MA LA MANO DELL'UOMO DECISE DIVERSAMENTE..LA PORTO'DA UN CORNICIAIO CHE LA PRESE CON DELICATEZZA.NE CONGIUNSE I PEZZI IN MODO TALE CHE LE FACEVANO UN PO' MALE..MA ALLA FINE RISULTAVA PERFETTA..ANZI PIU' BELLA DI PRIMA POICHE' ERA STATA ANCHE LUCIDATA..RITORNO' AL SUO POSTO PRONTA AD ESSERE AMMIRATA NUOVAMENTE..NELLA VITA NON CI SI DEVE MAI ABBANDONARE ALL'INELUTTABILITA' DEGLI EVENTI POICHE' A VOLTE ESSI POSSONO MUTARSI IN UNA SITUAZIONE MIGLIORE PER NOI..SENZA LE SUPERSTIZIONI DEL CASO...
LA DOLCEZZA..
VI ERA UN GRANDE SCOIATTOLO CHE SI CHIAMAVA ZUCCHERINO MA IL NOME NON RIFLETTEVA IL SUO CARATTERE CHE SI MOSTRAVA ALTERO E DISPOTICO.LA COMUNITA' DEL BOSCO IN CUI VIVEVA SE POTEVA SI TENEVA ALLA LARGA DA LUI PER NON CREARE MALINTESI CHE IN SEGUITO SI DIMOSTRAVANO DA PARTE DELLO SCOIATTOLO CATTIVERIE E IMPROPERI.ESSO VIVEVA SOLO POICHE' LA SUA VITA NON VOLEVA ESSERE CONDIVISA DA NESSUNO, MA NON SENTIVA TALE MANCANZA ,ANZI GLI PIACEVANO LE COMODITA' CHE A SUO DIRE SI ERA CREATO SENZA LE QUALI NON POTEVA ESERCITARE IL PROPRIO EGOISMO.UN GIORNO PIOVEVA A DIROTTO ED ESSO SE NE STAVA RINCHIUSO NELLA SUA TANA ..GUARDAVA FUORI E VEDEVA IL BOSCO SOLITARIO.LE GOCCE CADEVANO RAPIDAMENTE AL SUOLO E LA PIOGGIA VENIVA GIU' DI FRETTA SENZA MAI FERMARSI UN ATTIMO.AD UN TRATTO VIDE QUALCOSA MUOVERSI TRA LE FOGLIE DI UN GRUPPO DI PIANTE..GUARDO' MEGLIO E VIDE UNA SCOIATTOLINA CHE AVEVA SMARRITO LA STRADA E CERCAVA RIPARO.ESSA CONOSCEVA PER SENTITO DIRE DI ZUCCHERINO E PREFERIVA BAGNARSI ANCORA DI PIU', PIUTTOSTO CHE CERCARE RIPARO NELLA SUA TANA.AVEVA PAURA E SPERAVA DI NON ESSERE VISTA..MA LA SORTE AVEVA DECISO ALTRIMENTI..INFATTI LO SCOIATTOLO CON UN BALZO SENZA RIFLETTERE LA PRESE E LA CONDUSSE SUO MALGRADO NEL SUO ALBERO.ESSO NON VOLEVA ESTRANEI..MA ERA STATO PIU' FORTE DI LUI IL DESIDERIO DI PROTEGGERLA..CHE STRANO NON AVEVA MAI AVVERTITO UN SENTIMENTO COSI' EVIDENTE.SI GUARDARONO NEGLI OCCHI E LA SCOIATTOLINA CHE CON LO SGUARDO A TERRA TREMAVA PIU' PER LA PAURA CHE PER ESSERE TUTTA BAGNATA,NON PRONUNCIAVA PAROLA.ZUCCHERINO NON POTEVA ACCENDERE UN FUOCO NELL'ALBERO, ALTRIMENTI SI SAREBBERO BRUCIATI.MA ALLA MEGLIO LA RISCALDO' USANDO ANCHE IL SUO FIATO.LA SCOIATTOLINA RIMASE IMPIETRITA DA TANTE PREMURE..EPPURE DI COSTUI SE NE SENTIVANO DI TUTTI I COLORI,MA LEI LO VEDEVA DIVERSO ED INFATTI ZUCCHERINO SI COMPORTAVA DIFFERENTEMENTE DAL SOLITO.ALLA FINE QUANDO SI FU QUASI ASCIUGATA EBBE PURE DA MANGIARE POICHE' LO SCOIATTOLO CONSERVAVA SEMPRE QUALCOSA PER SE'.LA PIOGGIA ERA TERMINATA E LA BESTIOLA SI APPRESTAVA AD ANDARSENE MA ZUCHERINO SPERAVA ARDENTEMENTE CHE RESTASSE POICHE' LA SUA COMPAGNIA GLI PIACEVA..MA ESSA GLI DISSE D'ESSERE COMPAGNA E MADRE DI DUE PICCOLI CHE LA STAVANO ASPETTANDO..ANZI ERA TARDI E DOPO AVERLO RINGRAZIATO FUGGI' VIA..POVERO ZUCCHERINO ERA RIMASTO NUOVAMENTE SOLO..MA LA DOLCEZZA DELLA BESTIOLA E LA SUA CAPACITA' D'AMARE ERANO STATE UNA GRANDE SORPRESA PER LUI..ASPETTAVA UNA NUOVA PIOGGIA E POI CHISSA'CHE NEL BOSCO NON VI FOSSE UNA COMPAGNA CHE LO AVESSE ACCETTATO..LA DOLCEZZA NELLA VITA DEGLI UOMINI SUPERA OGNI BARRIERA ANCHE QUELLA CHE NON SI CONOSCE ANCORA..
lunedì 23 maggio 2011
CHERCHEZ LA FEMME..
E' una nota frase tratta da un libro di ALEXANDER DUMAS padre in cui la donna è sempre la causa di un misfatto..vuoi che sia un delitto,vuoi che si tratti di un imbroglio, per cui il consiglio è sempre lo stesso..quello di cercare la donna..in tal modo il mistero verrà svelato.Nella vita ella rappresenta la causa di tutti i mali,poichè l'uomo si lascia abbindolare dalle sue grazie,dalle sue promesse e commette qualsiasi sciocchezza che può diventare pericolosa.Povera donna!E vero che la sua bellezza,la sua voce suadente attraggono gli uomini come il miele, ma è anche vero che l'uomo si lascia facilmente abbindolare dalle sue grazie come un cagnolino addomesticato oppure che per facili promesse è deciso a compiere qualsiasi avventura seppure sa perfettamente che andrà incontro a numerosi e a volte pericolose conseguenze.Infatti in un delitto,l'ispettore di polizia cerca sempre la mano femminile,che ritiene sia la causa dell'intrigo.Eppure la donna recita la sua parte..si sa che ella è dotata di femminilità.di grazia,che è capricciosa e che vuole ottenere ciò che ritiene sia il meglio per lei..allora perchè l'uomo si lascia tentare? Anche Adamo nel Paradiso Terrestre commise lo stesso errore e così nacquero tutti i guai per il mondo..Mio nonno affermava che non esiste la donna affascinante, ma esiste l'uomo sciocco che si lascia abbindolare e in seguito le addosserà tutte le colpe..eh"Si..l'uomo e' purtroppo spesso vile di fronte ad un esame di coscienza..non riflette mai che la causa dei suoi guai è dovuta alla sua tentazione d'essere esaudito e non alla colpevolezza di colei che esercita ciò che è innato nel suo modo di essere..la grazia e la voluttà.Anche se la donna verrà trovata dopo varie ricerche.. la colpa è sempre la metà di quella che le si addebita,poichè se fosse priva dei doni che le sono stati attribuiti alla nascita come il fascino,la dolcezza,la bellezza,la ricchezza delle sue effusioni, non esisterebbe l'uomo sciocco..
giovedì 19 maggio 2011
.."SANS FACON"..
In dialetto viene pronunciata alla "sanfrason" cioè alla buona senza fronzoli e senza pensarci sopra così in modo spicciolo, dimenticando i pro e i contro e soprattutto senza chiedersi il risultato finale.Nella vita l'individuo nelle varie situazioni di riflessione non svela la propria capacità nell'appropriarsi di ogni incognita incontrata e non chiarita dalle successive modalità che verranno e alla "carlona" prende decisioni che a volte non sono adeguate in proporzione all'evento da specificare.Questo succede poichè l'uomo crede di scuotere il proprio cervello nelle varie risposte che dovrebbero guadagnare la prospettiva dei commenti e dei quesiti che si sono consumati nell'evidenza dei fatti accaduti,ma spesso per convalescenza dei propri attimi di abbandono, di mancanza di fiducia in sè stesso ha creduto di prendere decisioni furtive all'immaginazione delle risposte che si è convinto di dare alla sua credulità di evenienze prospettate.Quando la sua conservazione dei progetti auspicati non si è verificata, allora egli stanco e provato prende decisioni fasulle oppure precipitose a riguardo di quanto dovrebbe considerare sia per l'insuccesso dei presunti casi finalizzati ai problemi da risolvere, che le probabilità delle occasioni perdute e non più ritrovate.Anche nell'abbigliamento talvolta l'uomo usa questo termine senza considerare i commenti altrui, difendendosi con la risposta che "l'abito non fa il monaco" e il modo di essere nella visione altrui non viene considerato importante, ma bensì comodo e casual..avrebbe ragione se considerasse il suo modo di apparire agli altri e da lui adottato con maggiore pulizia e molto gusto che non ecceda nel cattivo gusto.Comunque questo termine rivela la chiarezza di quanto gli uomini si avvalgano di risposte non decisive alla propria formazione del carattere e del modo di vivere una vita protesa agli avvenimenti che gli si presenteranno,per cui questo termine risulterà alquanto discutibile..
mercoledì 18 maggio 2011
LA DIVISIONE..
Potrebbe assumere il significato di un'operazione matematica,ma nel contesto altri significati determinano questo elemento,Nella vita la faciltà con cui si raggiunge questo termine assume una variante dolorosa al concetto della parola stessa, per cui due persone si allontanano l'una dall'altra sia per motivi di carattere in cui non si vogliono concedere le attenuanti dell'occasione che si è manifestata, sia per la validità dell'esperienza vissuta che non ha condotto ad una fine di grande umiltà ove non si riconoscono le precedenze,nè le proprie cause di specifica validità per non appropriarsi di questa situazione che comunque essa viene mostrata, è sempre una separazione da coloro che ci sono stati accanto fino a quel momento.Essere consapevoli dell'atto compiuto riconosce una prerogativa del futuro che ci si aspetta,ma non sempre avviene così..molto spesso l'orgoglio ,la noia,la chiarezza seppur agognata di momenti migliori, esegue una stipulata confidenza con l'allontanamento da chi fino a quell'istante aveva diviso con noi gioie e dolori..e non si riflette sugli errori che potranno infierire su noi,bensì si riflette su quelli trascorsi che appaiono insormontabili, ma non si comprende che forse i futuri saranno impossibili da vivere.Certo che la vita con i suoi imprevisti,con le sue etichette già prestabilite,ma a noi sconosciute ci dimostra sempre quanto poco valgano i nostri desideri,le nostre richieste..talvolta esse vengono accettate ma il più delle volte, esse non si realizzeranno nè si compiranno secondo i nostri pensieri sempre ottimali e mai compresi nella prospettiva di sofferenza.Gli uomini difficilmente si accontentano di quanto possiedono, preferiscono l'incognita di un futuro che a loro si mostra promettente la cui validità viene trascurata per augurarsi il meglio della vita,e ciò è un bene poichè cercare di migliorare sè stessi dimostra che si è compreso quanto effimero sia il valore compiuto dalle precedenti azioni..ma se nel loro cuore essi darebbero la precedenza a quello che sognano dimenticando tutto quanto hanno conquistato,hanno compiuto,hanno ricevuto..questo termine non avrebbe motivo d'essere..
sabato 7 maggio 2011
venerdì 6 maggio 2011
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