SENZA TRACCIA..
Quando si commette un reato piccolo o grande che sia, si cerca di non lasciare tracce.Il fanciullo che mette di nascosto il dito nella marmellata. cerca di non far capire che lo ha fatto.Ne consegue che fin da piccoli s'impara a far funzionare ill cervello per poi non essere sgridati.Gli uomini al contrario commettono reati ben più gravi, ma comumque tentano di non lasciare impronte che testimonino la loro colpevolezza.Oggi con i nuovi metodi d'indagine è ben diffcile sfuggire alle maglie della giustizia, per cui torna vero il proverbio.."il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi".La mamma del fanciullo sa perfettamnete che il bambino ha messo le mani nella marmellata, ma per affetto fa finta di nulla..non così la legge altrimenti il reato passerebbe inosservato e si ripeterebbe con ripercussione sugli altri creando pericolosi precedenti.Così avviene nell'animo umano..non si possono cancellare le tracce di quanto si è compiuto ai danni altrui,nè verso la propria coscienza,ma col rimorso e la promessa di non cadere più in tentazioni simili,arresta l'ndividiuo a reiterare la propria colpevolezza con la realtà dei suoi perseveranti errori.Quando si commette un'azione riprovevole,le tracce rimangono indelebili nel proprio cuore,ma l'esistenza di un dialogo con sè stessi dovrebbe risultare diverso e maggiormente responsabile per le azioni commesse,altrimenti la probabilità di esserne esclusi diventa una forma di delinquenza che si appropria della finalità altrui e della propria sicurezza che la vita si consegua in tal modo..le tracce come sulla sabbia con l'onda si annullano nell'acqua, ma le orme lasciate dalle concretezze stipulate con il senso di crudeltà e di abnegazione a compiere il male,non si elimineranno con il passaggio dell'acqua, ma si esibiranno con il proprio divieto d'essere cosciente di quanto si operi..
0 Commenti:
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page