giovedì 4 febbraio 2010

IL DOLORE

Il DOLORE è la forma più terribile della sofferenza.Esso si presenta sotto varii aspetti: quello della malattia, il più sentito, dell'abbandono, dell'amore non corrisposto,della specialità di tradire, di offendere, della conquista non raggiunta. del desiderio non esaudito.Esso, si avverte con una fitta lancinante che ti penetra nel cuore, che ti conduce all'annientamento di te' stesso, alla mancata riflessione di un miglioramento futuro ed infine alla sicurezza di non farcela con la promessa di evitare la sofferenza che ne deriva.Il DOLORE, è un sentimento che tutti vorremmo evitare..ma esso ci prende nelle sue spire all 'improvviso, facendoci sentire privi di forze per combatterlo e noi ci abbandoniamo alla debolezza di cedere il passo, alla calma che ne deriva.Tutti ne sentiamo la spinosa qualità della sofferenza, che ci conduce alla disperazione e tutti ci sentiamo "uguali" nell'espressione di tale manifestazione.Quando ognuno di noi, è attanagliato da tale mancanza d'amore,il ponte tra la vita e la morte, sembra essersi spaccato in due...infatti molti sono coloro che desiderano, abbreviare la loro vita, sperando di non sentire questo significato di tormento, così grande. L'uomo non sa che il DOLORE talvolta, esercita su di lui , un miglioramento della sua indole, in quanto è la terribile agonia che gli fa apprezzare di più la vita,che potrebbe cambiare il suo modo di vivere, che potrebbe fargli sentire la bontà futura che potrebbe derivarne...è putroppo attraverso questa sofferenza, che coloro i quali riescono a superarla sono i vincitori morali di sè stessi attraverso la propria esperienza e riescono ad affermare di aver compreso la possibilità di recupero, di fronte ad ogni futura affermazione .Per altri invece, questo sentimento li chiude in una "corazza" che li allontana dal mondo, da coloro che incontrerà durante il cammino della propria vita, difendendosi anche dagli affetti,poichè ritengono che "il tutto" non sia altro che una "spada," pronta a ferire i loro passi.Costoro non hanno compreso, che la vita è una battaglia, ove lo stesso combattimento rappresenta la loro emancipazione, la loro futura e completa preparazione alla costruita esistenza, per affrontare la sicura finalità di essere considerati come una "colonna" di ciò che verra' mostrato loro, durante la propria permanenza terrena...e che se invece, si costruiranno un baluardo contro la società, contro gli altri, avranno perso la parte migliore di sè stessi annullando il sacrificio attraverso il quale si raggiunge la maturità dell'esistenza per poter essere definiti coraggiosi e pienamente consapevoli del tempo vissuto...

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