domenica 7 febbraio 2010

LA PAURA

TUTTI abbiamo paura...il neonato strilla quando viene al mondo...ha paura della vita...il bambino si nasconde, se ha commesso una mancanza...l'uomo non si nasconde, perchè di fronte agli altri vuole mostrare una sicurezza che non possiede, ma che in realtà sa e conosce le proprie debolezze.La paura si trasmette con la viltà di coloro che sono partecipi e consensienti a tale consapevolezza, di essere chiamati "ruote di scorta"della verità e che in definitiva, sono lontani dalla propria coscienza di essere forti nella menzogna: La paura è un fenomeno sociale...si ha paura del proprio colore della pelle , poichè l'altro può uccidere il "fratello diverso"..si ha paura della propria incolumità, anche quando si compie il delitto di uccidere, vuoi con la complicità dei propri sentimenti, o con la complicità dei propri accaniti propositi di vendetta...vi è la paura del dopo..quando non si è preparati alla morte..ed allora si preferisce credere, che non vi sia il "nulla" per non volere ammettere i propri errori compiuti durante il percorso della vita, verso noi stessi o verso la società,,si ha paura di sè stessi nell'amare qualcuno che non ci corrisponde..si ha paura delle malattie, poichè si crede che la medicina sia un "frutto" non maturo per la nostra salvezza..si ha paura del buio, che ci attannaglia nella notte, ma non si ha paura del buio della coscienza.. in quanto, ci sentiamo sicuri che gli altri non ci colpiranno..perchè li abbiamo convinti, che non siamo colpevoli dei nostri misfatti... che siamo innocenti dei nostri presupposti che indichiamo come la soluzione di ciò che abbiamo commesso, in quanto ci dichiariamo non presenti a tale infamia, perchè le attenuanti affermano che le circostanze risultano con l'evidenza della menzogna, proferita dalle nostre labbra,che indica la "non colpevolezza" di coloro, che ne vengono accusati....delle calamità naturali e non,in quanto l'essere umano le ha costruite con la sua negligenza.Ma la paura è nata con l'uomo, come ho già detto, ed egli sa che non può combatterla se non l'affronta con la verita'..anche quella delle conseguenze inflittagli dalla sua stessa specie, dalla sua stessa costanza, nel proclamare le sue idee connaturate dagli avvenimenti esterni, dalle sincere affermazioni che la vita gli ha fatto comprendere durante il suo cammino. ma egli non vuole accettare sempre la situazione di perdita...basta pensare alle Crociate, oppure a tutte le guerre fatte nel nome di DIO, o a quelle per la propria forma di educazione militare chiamata "patria" ove la paura è nascosta nell' animo, ma che non si rende pubblica per non essere definito un "vile".Vi è poi, la paura della stessa menzogna in quanto tale non riesce ad avere lunga permanenza nella vita di ognuno, poichè non si è così "precisi" nell'affermazione dei propri delitti..o che le varie opportunità, che si presentano nel corso degli avvenimenti, fanno si, che la verità nasca all'improvviso..ed è in quel momento, che l'individuo, conosce l'aspetto più terribile della paura..in quanto, dichiarandosi colpevole la società gli darà, si, la possibilità di una speranza del futuro, ma che egli non troverà più con la pace della sua coscienza.Vi è, infine, "la paura della stessa paura" che si nasconde nelle pieghe più profonde dell'inconscio umano...che determina la completa insicurezza, di chi ne fa parte..a tale proposito, vi è solo da commentare, che colui che ne è avvinto, non può superare" il cosciente" della solitudine che lo pervade,in quanto egli stesso,ha creato tale infermità attraverso le proprie speranze abbandonate e non più ritrovate...

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