IO METTO IL QUADRO E TU TOGLI IL CHIODO
Ognuno durante gli anni che si trascorrono nella possibilità d' ottenere qualsiasi risultato, si chiarisce con la ragione della presunta decisione di afferrare l'attimo fuggente e resta annichilito quando lo stessso, vede i propri sogni svanire a causa della mancanza di rispetto degli altri...Se "io metto il quadro e tu togli il chiodo" ha un significato di apparente qualità di aver compreso che ci sia la prerogativa di fermare qualsiasi possibilità di solidarietà con gli altri, accade che colui che si frappone fra questo appannaggio e la ritensione di tale chiarezza, venga offuscata o paralizzata dallo stesso autore delle possibilità nascoste, ma nocive...Quante volte abbiamo preso una decisione che poi l'individuo malevolo ha trattenuto fra le sue dispotiche confrontazioni del suo modo di essere..nocivo ed avverso?Che cosa si può fare di fronte alla malevolenza, alla poca disponibilità, al sopruso degli altri? Nulla o quasi nulla..certamente la verifica sarà negativa se all'occorrenza si presenta una difficoltà da superare e coloro s'intromettono nel percorso da intraprendere per farci fermare o addirittura terminare con l'esito negativo della situazione.Attenti alle conseguenze..bisognerà avere una sopportazione, una riflessione che siano tali ,per poter dire... sono stanco, sono garbato nella configurazione di coloro che attendono il momento per nuocermi.Ed allora la precisione dei nostri concetti, non sarà più di appendere un quadro mentre tu mi togli il chiodo, ma di avvertire che se continuerà a dirci che non è vero, la dimostrazione del contrario sarà la risposta alla menzogna detta con l'alibi dell'insuccessso...
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