lunedì 8 marzo 2010

LA FAME

Cosa si può dire con l'affermazione di quello che si soffre nell'esistenza di coloro che sono scoperti ,dinnanzi a questa difficile e sofferta parola?Nulla ci avvilisce e ci terrorizza dinnanzi alla visione di uomini e bambini che muoino di FAME per la mancanza di aiuti di calcolo dell'umanità, che zittisce dove l'erba muore.Nel mondo questo colore di paesaggio denutrito prevaricato dalle malattie,che denunciano la privazione di un bene indispensabile per vivere, per scappare dalle continue lotte degli avversari politici, dalla terra che non dà più frutti, è un obbligo morale e senza dubbio caritatevole offrire un solidale rapporto d' amore per aiutare senza chiedere la persecuzione o togliere la speranza che svanisce quando l'umanità si chiude in un silenzio mortale.Noi conosciamo questo significato anche da coloro che vivono per strada, senza dimora con la preoccupazione di un pasto caldo, di una mercede saltuaria ma provvidenziale,di coloro che soffrono per la mancata assistenza nella quale si dimostra l'attaccamento alla bottiglia e non ad una questua alimentare che denoti la denutrizione degli esseri umani, la controfigura della scheletricità della mancata provvidenza a coloro che non hanno alcuna possibilità d' alimentarsi per la mancanza di denaro o di opportune fortune che permettono loro, la capacità di recupero al digiuno perpetrato con la sofferenza altrui...Questa è la FAME nel suo significato doloroso, ma essenziale..vi è poi quella dei sotterfugi della vita..di avere tutto ciò che si vuole, con il provvedimento di recuperare con la violenza ciò che si toglie agli altri, quella di afferrare la fortuna degli altri con la reticenza del pensiero rivolto alla menzogna ,quella di conoscere i varii mezzi di corruzione per ottenere un preciso corrisposto alla propria sicurezza di prestigio..ma vi è anche la FAME di DIO..la più importante, per la quale si convince l'anima ed il cuore, che la permanenza terrena aspetta la visione della sua chiamata al PARADISO...

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