venerdì 5 marzo 2010

L'INVIDIA

Una sensibilità pericolosa e nefasta...l'INVIDIA poichè conduce al disprezzo o alla ruberia d'immagine altrui, senza la mancanza di comprensione delle offese fatte e mal ripagate.L'individuo invidioso necessita del bene degli altri, in quanto ciò che possiede non gli fa usare gli strumenti adatti per mortificare i suoi continui desideri..pertanto la ricetta delle pietanze altrui ,lo coinvolge e lo chiama all'insistenza della spregiudicatezza delle sue azioni.Chi ha manifesta questa repressa sensibilità, o chi ne fa uso palese sia verbale, che considerato nella finalità dell'offesa, si ritiene convinto di meritare nell'appropriazione indebita l'altrui possesso.Questo senso di soppressione delle proprie affermazioni, in confronto di chi necessita della simpatia delle speranze che non possiede, fa sentire la mancanza delle proprietà non concesse dalla vita..pertanto soffre nel guardare chi ha più scuderie con cavalli di razza e di valutazione superiore per la vendita di sè stesso...non sempre l'individuo modifica la parola che gli suggerisce tale insoddisfazione e che talvolta gli pone la possibilità di afferrare ciò che non ha, ma che appartiene agli altri, non solo come appropriazione indebita di beni oggettivi, ma anche per il rispetto che conserva chi lo ha conseguito per meriti di vita superiore, alla semplice carriera della vita.L'invidioso non sente la minima considerazione verso coloro che hanno reclamato la propria sostanza attraverso finalità d'intenso lavoro, di umili prestazioni dovute a chi ne era responsabile per diritti d'umanità repressa..ma guarda solo ciò che distingue l'altro dalla sua misera opportunità d'impiego, verso il quale si considera tradito dalle opportunità mancate dell'esistenza per il miglioramento dei suoi averi...e non ha pace fino a quando con cattiveria espressa palesemente con l'offesa, tramortisce chiunque sia migliore di lui....

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