LA FORESTA CHE CRESCE
Come afferma un notissimo detto popolare,fa più rumore un albero che cade, di una foresta che cresce....infatti l'opinione pubblica determina un fragore di assoluto contrasto fra le convulsioni di credere alla possibilità negativa, che viene raccontata, che alla chiarezza delle verità nascoste dietro la configurazione della medesima.Quando l'uomo applica questo concetto diventa succube dei propri istinti, che mostrano la suppletiva concezione d'essere memorizzato nella probabilità del ricordo, non voluto nè cercato.L'illusione della fierezza che si crede di socievolezza con la sofferta credulità della parentesi della superficialità, dinnanzi alle scoperte di poco interesse per le quali si diventa reticenti alla domanda di ripresa delle proprie azioni, consiste in un colorato disprezzo del proprio formale e crudele dolore dell'esistenza che prevale sulla coscienza.L'uomo che sintetizza l'albero che cade, formalizza la sua poca chiarezza dinnanzi alle azioni trasmesse che non hanno acccertato la sua condotta di cui doveva essere l'arbitro, pertanto la sua caduta sarà fronteggiata dalla perturbabile sofferenza che ne deriverà, ma non sarà l'equivalente di una foresta che cresce..la foresta si allunga anche nelle tenebre per la natura che non conosce impedimenti, ma è una crescita di silenzio e di quiete per la sopravvivenza degli abitanti di cui si avvale...ma l'uomo che desta fragore come un albero che cade dovrà aspettare molti anni affinchè la sua crescita diventi prerogativa d'essere, per poter dimenticare il cadere durante il quale si è mostrato in conflitto con i suoi stessi principi senza avere gli "anelli di accrescimento "che ne determino l'età per essere considerato umile e sincero alla vita degli altri.
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