martedì 16 marzo 2010

SETTIMO NON RUBARE

Appropriarsi di una somma non curata con le proprie mani, è definita dalla società un'appropriazione indebita,quando ci si chiede... perchè non ottenere la roba degli altri, se la sorte è stata indebita con le sue richieste?Quando l'uomo perpetra con prepotenza senza provvedere ai sistemi di crescita della propria confusione,durante la quale s'inerpicano gli anni,si diventa perseverante nella funesta e smisurata contraddizione di sè.Affermare che il rubare sia un semplice contraddittorio alla morale, è poco conforme alle regole del suddetto carattere di testimonianza attraverso cui si raggiungono mete sempre più rilevanti, con la meritata fiducia che soltanto la necessità d'uopo offre..in quanto colui si approfitta della benevolenza altrui, scambiandola con efferato e sostituto calcolo nel plasmare la sicurezza con la ferocia del delitto non configurato, del furto aggravato.Prendere furtivamente e senza scrupoli di coscienza il denaro, le idee degli altri, le proposte che si attribuiscono al valore meritato, il posto scambiato con la prepotenza di chi lo intende usurpare con la forza dell'inganno, spendere senza risultato alcuno le sicurezze degli altri etc...questo significa "RUBARE"..vi è poi il furto d'amore che pretende ciò che non appartiene con la scusante dell'affetto mal riposto e stipendiato con la promessa del "recupero crediti", in quanto l'avvenire di costoro è perseverante nell'intento di strappare la preda, a chi ne è distratto dai pensieri e dalle preoccupazioni della vita.Non esiste l'attrazione fatale...ma l'estirpazione dei propri interessi, dinnanzi alle regole morali che l'esistenza impone e con le quali ognuno dovrebbte chiudere l'immagine devoluta al sacrificio di sè...Ma l'uomo si determina con ribellione quando la sua richiesta diventa imperativa e senza scrupoli si formalizza dicendo... è mio e me lo prendo..Allora si configura in lui, la probabilità d'essere ritenuto consapevole del furto con il quale sconfigge l'avversario e lo tramortisce con la violenza dei suoi ricatti,senza pietà e senza speculazioni d'interesse configurati nella benevolenza altrui.Coloro che si approfittano dell'amore, della carità, della specifica influenza determinata dalla fiducia che si nutre verso la loro sembianza d'affetto, nella dimostrazione d' essere chiusi nel sacrificio di sostenere chiarezza d'intenti,,,si definisce una persona infame e senza morale, per cui il furto aggravato precisa anche la premeditazione...

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