venerdì 12 marzo 2010

GLI ALTRI

Cosa significano gli altri?Una parentesi della nostra vita, la semplificazione dei nostri sentimenti attraverso gli altri, oppure le sembianze che si tingono di rosa nel configurare le presenza degli altri?..Coloro che ci circondano dovrebbero essere considerati il nostro prossimo e dovremmo amarli come noi stessi..così dice il Vangelo di GESU'.Essi si considerano importanti nella condotta degli umani, in quanto senza gli altri non si può vivere... non consideriamo le offese, le cattiverie che chi ci circonda ha nei nostri confronti,bensì teniamo presente che la pazienza e la sopportazione verso gli altri sono considerate la sorgente di profonda elevazione, che l'uomo sente nel comporre il giudizio negativo di chi si approfitta di lui.Nella vita costoro il più delle volte rappresentano la parentela, le amicizie, le care e solitarie sorprese che la vita ci dona, ma quanto affetto e quanta solidarietà ci aspettiamo da loro?Nessuna..infatti se avviene che nelle dolorose manifestazioni dell'esistenza si configurano tali convincimenti dobbiamo considerarlo un dono, poichè nessuno o perlomeno quasi nessuno, è disposto ad offrirci un regalo di bontà senza l'esplcita corresponsione.Qualora l'intervento altrui non fosse colmo di chiarezze, che denotano la superficialità delle scorribande dei propri querelanti di sontuose fatalità che si chiamano costruzioni per aiutare il prossimo, si dovrà ritenere che la questua d'offerta dagli altri sia senza valore.La vita è un paradigma di varie circostanze nelle quali si complicano le questioni di ogni sembianza, dove il chiaro diventa scuro e viceversa... non si può definire questo momento nel quale colui che offre può diventare quello che chiede, ecco perchè si deve tener presente che "tutti abbiamo bisogno di tutti" e che nessuno sfugge alla simpatia dell'avvicendamento delle situazioni.Siamo nati per vivere in compagnia degli altri, solo l'eremita può isolarsi completamente ma costui paga a caro prezzo questa decisione, poichè non guarda nel cuore degli altri, ma si declina da ogni responabilità terrena,la qual cosa non è valida per la sua trasformazione che gl'indichi le regole della vita.Si deve affermare che gli altri sono coloro che si credono soli, quando essi non compiono azioni per le quali si debbano condividere le opinioni da affrontare e se costoro perseguono l'inciviltà di combinarsi con la storia dell'uomo senza scrupoli, nè compararsi a coloro che invece offrono la spenta sofferenza nelle malattie, si colma questo risultato con la parola senza chiarezza e senza colloquio.Solo chi ha compreso che l'esistenza sente la presenza di quelli che gli sono accanto, ma anche di quelli che non desiderano la sua compagnia,si definisce una persona di alto livello morale e completo nella sua finalità d'essere.

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