lunedì 10 maggio 2010

LA GELOSIA

La "GELOSIA" è un male incurabile in quanto difficilmente si può guarire..essa si annida nel cuore e si evidenzia in una spettacolarità d'infinite conseguenze.. dalle semplici parole d'offesa alle conturbanti rivelazioni d'aspetto feroce che la vita dimostra con un continuo alternante di dubbiosi tormenti.Questa sensibilità nasce con l'uomo e si dispone perfettamente in esso con le svariate manifestazioni che l'esistenza gli offre.Perfino nell'infanzia,, se nasce un altro bambino talvolta, il più grande dimostra questa sofferenza nel dividere la propria costruzione di vita con un altro essere umano.In seguito vi è la rappresentazione dei momenti che appaiono nelle conseguenze degli anni trascorsi..si prova "GELOSIA" nei confronti di coloro che assumono in pieno la capacità di difesa, di servizi resi a sè stessi e agli altri..durante le fasi amorose in cui l'unico essere scelto non condividerà con altri tale risultato ed infine la dimostrazione che è più evidente è il sarcasmo che l'uomo fa della vita degli altri ,credendo così d'interpretare a fondo e sistematicamente nascondendo, le sue poche riserve di mistificazione correlate nelle varie esigenze che la vita chiede.Questo difficile e perturbabile sentimento fa soffrire chiunque ne sia partecipe..mostra dubbi e incertezze sull'esistenza altrui, fa decidere la sorte di chi non sospetta nè suppone si nasconda una così grande abiezione e quando questa verrà fuori si annienterà senza pietà, la riflessione della probabilità di menzogna attraverso la quale si decide il futuro della possibilità d'intesa.Quante volte si è cercato di sopprimere quest'ansia, questi dubbi, questi sconvolgimenti che ci hanno fatto ritenere che chi godeva della nostra fiducia, ad un tratto si comportava in maniera diversa dall'apprendistato che gli avevamo inculcato..e che dire dei pensieri, delle distrazioni ,di un particolare momento in cui si chiede continuamente.. a cosa stai pensando.?. Con la certezza d'esserne rimasti esclusi..e in quante occasioni abbiamo seguito in silenzio, come di nascosto l'amato bene per approfondire il suo sentimento nella verità configurata con la modalità di diversa attuazione promessa?..Allora a cosa serve la fiducia, la coerenza dei nostri atti, se nel nostro cuore si afferma questa tentazione che a volte ci fa distruggere in un attimo tutto quello che fino allora abbiamo costruito?..La verità consiste nel non appropriarsi con forza della vita altrui, ma di cercare con la pazienza, la comprensione e soprattutto facendo finta di non conoscere l'attuazione "dell'attrazione fatale" di chi amiamo..solo così si potrà riprendere forse un discorso interrotto, altrimenti finiremo come nella "Cavalleria Rusticana"in cui Mascagni affronta il problema con la morte di "Compare Turiddu" per opera di Alfio a causa di Lola..

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