mercoledì 30 giugno 2010

LA DIFFERENZA TRA LA VITA E LA MORTE

Ognuno di noi crede di conoscere questo significato con la differenza che comporta nel dovuto rispetto la possibilità d'esclusione dai proponimenti che l'esistenza insegna a tutti gli uomini per la chiarezzza di quello che dopo verrà.La vita si crede che sia la naturale finalità della certezza d'essere e la morte la sicurezza del non essere e per taluni la specifica creatività del divenire.Per i vivi l'esperienza conosciuta è quella terrena in quanto essi credono che questa sia la verità che si offre nelle sue molteplici varianti dell'essere umano..ma al contrario coloro che credono nella vita dopo la morte, configurano questo viaggio come un'esperienza vissuta per oltrepassare i confini e fornire un'adeguata preparazione per diventare maturi e comprendere cosa significa il dopo al di là dello spazio e del tempo che ci dividono dall'esperienza, che successivamente avverrà.La scienza pretende che le uniche realtà siano quelle che ricadono sotto i nostri sensi, cioè in tutto quello che può essere misurato e calcolato, mentre non si ritiene attendibile tutto ciò che non ricade sotto la nostra diretta sperimentazione.La religione al contrario, trascende una visione così ristretta delle cose, uscendo da un gretto materialismo per lanciarsi verso realtà superiori anche se non direttamente percepibili.Il mondo considera una visione precisa della possibilità della vita che crede di vivere secondo i suoi desideri e secondo i suoi sistemi, adottatti per raggiungere un prodotto finale che rallegri le sue opportune finalità dell'esistenza di quanto si è creato..difficilmente esso pensa al non esserci più come un nulla.. poichè considera il tutto si, un attimo fuggente, ma è sempre in attesa del successivo per godere pienamente della concretezza che gli viene riservata. Non sempre questa attesa si prolunga secondo i suoi sistemi e le sue avvedute considerazioni, in quanto in un attimo tutto si può spegnere e tutto termina..Se ognuno riflettesse che la vita è sicuramente una scuola d'informazione e di pratica al di là dello spazio e del tempo, sarebbe più ravveduto nell'espansione della propria immagine e dei suoi continui e svariati desideri da concupire e conquistare il tutto nel tempo che gli viene prestabilito.Il dopo la vita, nessuno lo conosce..ma si comprende che vi è un'altra dimensione in quanto anche per i più scettici si studia che noi siamo un'energia vitale e si sa che costei si trasforma, ma non si distrugge..pertanto anche chi non ravvisa che vi sia un'altra esistenza ,sarà portato a credere che nulla ha termine..Vi sono poi coloro che credono di vivere in quanto respirano e conducono un'esistenza di abbandono,di solitudine,di allontanamento da tutto quello che credono sia dolore,sofferenza privazione..costoro non hanno ancora compreso che sono da considerarsi come esseri non viventi,poichè il loro rifiuto alla partecipazione dell'esistenza umana per quanto gravosa sia, li fa comunicare con una buia ed attanagliata sofferenza avendo sottratto alla vita il suo compito..quello di modificare la loro strada attraverso le possibilità d'amore sofferto, che offre a tutti gli esseri umani..

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